Il Policlinico Sant’Orsola lancia una app per battere “Dottor Google”: è indirizzata, in particolare, ai genitori dei piccoli pazienti della Chirurgia pediatrica
Una app e un filo diretto con i professionisti del Sant’Orsola per arginare il dottor Google e il dottor Yahoo. È la nuova iniziativa della Chirurgia pediatrica del Policlinico di Bologna, diretta dal professor Mario Lima, che oggi ha presentato alla stampa una nuova applicazione per smartphone e tablet indirizzata, in particolare, ai genitori dei piccoli pazienti dell’ospedale. L’app è stata ideata da un giovane specializzando al secondo anno della Scuola di chirurgia pediatrica, Marco Di Mitri, e contiene informazioni dettagliate e precise, ma spiegate in parole semplici, sulle principali patologie e interventi chirurgici di cui si occupa il reparto: caratteristiche, diagnosi, terapie, decorso post-operatorio e anche le possibili complicanze. Il tutto perchè i genitori possano firmare un consenso informato il più completo possibile.
INFORMAZIONI CORRETTE CONTRO L’IMPRECISIONE DI YAHOO
“Oggi le informazioni, grazie ai motori di ricerca, sono veloci ma spesso anche poco filtrate- sottolinea la direttrice generale del Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni- l’equipe di Lima ha invece selezionato le informazioni corrette. Inoltre, con questa app viene garantita anche la trasparenza che tutti chiediamo per la nostra salute, soprattutto se si tratta dei nostri figli o nipoti”.
L’app dà inoltre la possibilità di contattare direttamente Lima via mail per ogni dubbio o perplessità. “Aiuta prima di tutto noi medici- spiega il primario- ma soprattutto i genitori a capire situazioni e problemi che andranno a vivere con i loro figli”. E aggiunge: “Anche per la fase prenatale sarebbe importante sviluppare questa app, in particolare per chi ha problemi di malformazione del feto”. Lima si impegna a dare risposte “in tempo reale” ai quesiti dei genitori che lo contatteranno. “Da 20 anni, da quando sono direttore, c’è il mio numero di cellulare sulle brochure del reparto- sottolinea- avrò ricevuto una trentina di telefonate al massimo. Il tema per i genitori è solo avere la sicurezza di poter avere un contatto diretto“.
L’app, spiega la Dire (www.dire.it), è stata sviluppata grazie alla donazione dall’associazione Amaci in collaborazione con i Lions. Con ulteriori fondi messi insieme dai Giovani Lions, inoltre, il reparto potrà acquistare manichini per le simulazioni chirurgiche, a scopo didattico, sperimentando anche tecniche mini-invasive grazie a modelli creati con stampanti 3D.