Rovinano i monumenti, sporcano i marciapiedi e possono trasmettere malattia: per il sindaco Alan Fabbri i piccioni sono “un serio rischio di natura igienico-sanitaria”
Vietato dare da mangiare ai piccioni a Ferrara, con tanto di multe per chi disubbidisce. Il sindaco Alan Fabbri ha emesso oggi un’ordinanza con le “Disposizioni di carattere igienico-sanitario relative al contenimento della popolazione dei piccioni” che appunto impone il “divieto di somministrazione di mangime e di alimentazione dei piccioni nel centro storico e misure preventive contro la loro nidificazione”. In particolare, non si può più sfamare i piccioni che vivono in città buttando per terra “granaglie, scarti ed avanzi alimentari”.
GUANO SUI MARCIAPIEDI E MONUMENTI
L’obiettivo, insieme ad altri interventi mirati messi in campo in zone di pregio della città (l’installazione di specifici dispositivi dissuasori), è “ridurre l’impatto della notevole presenza e proliferazione di piccioni che ha effetti negativi di carattere igienico-sanitario e di decoro urbano”, specifica il Comune. L’ordinanza ricorda che sono numerose le segnalazioni “per problematiche su tutto il territorio comunale, con particolare riferimento al centro storico, relative alla formazione di guano sui marciapiedi della città e sulla pavimentazione della Galleria Matteotti, tali da rendere necessario interventi mirati per tramite dell’impresa appaltatrice del servizio di spazzamento comunale atti al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie dei luoghi pubblici”. Così come al Comune è stato segnalato che c’è chi nutre “volontariamente i piccioni con un conseguente peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie dei luoghi pubblici”.
IN CENTRO I PICCIONI SONO ORMAI UN ‘RISCHIO SANITARIO’
E così a Ferrara la presenza dei piccioni “presenti allo stato libero nel centro storico ha assunto proporzioni tali da costituire un serio rischio di natura igienico-sanitaria per il possibile pericolo di trasmissione all’uomo di malattie infettive e parassitarie, per il pericolo di danno a carico di edifici e spazi pubblici e privati, per il degrado dei monumenti nonché gravi problemi di decoro urbano in relazione ad insudiciamenti di marciapiedi e spazi pubblici”, si legge nell’ordinanza Fabbri. Nutrire i piccioni non fa che peggiorare le cose vista anche “la loro capacità di rapida riproduzione”, e gli interventi per rimediare ai loro danni hanno “costi gravosi per il bilancio del Comune”, segnala l’ordinanza. Chi viola l’ordinanza dovrà pagare la sanzione amministrativa pecuniaria e fare i conti l’articolo 650 del Codice Penale.