Diabete di tipo 1: più casi nei bimbi durante la pandemia


Un numero maggiore di bambini ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1 durante la pandemia di Covid-19 rispetto agli anni precedenti

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Un numero significativamente maggiore di bambini ha ricevuto una diagnosi di diabete di tipo 1 durante la pandemia di Covid-19 rispetto agli anni precedenti, secondo uno studio monocentrico pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics.

Lo studio ha preso in esame i soggetti di età pari o inferiore a 18 anni ricoverati al Rady Children’s Hospital di San Diego a causa di diabete di tipo 1 di nuova insorgenza da marzo 2015 a marzo 2021. I pazienti dovevano avere almeno un titolo anticorpale positivo per il diabete. Nei 5 anni precedenti la pandemia sono stati ricoverati nell’ospedale 641 bambini.

Tra i bambini diagnosticati durante la pandemia, il 2,1% (4 su 187) era positivo al Covid-19 al momento della diagnosi. «Essendo l’unico ospedale pediatrico nella grande area di San Diego, ammettiamo di routine i bambini con diabete di nuova insorgenza che richiedono l’inizio del trattamento con insulina e monitoriamo quasi tutti i pazienti con nuova diagnosi di diabete di tipo 1» hanno spiegato l’autore senior Jane Kim e colleghi della University of California a San Diego.

Oltre il doppio di nuovi casi tra i più piccoli 
Da marzo 2020 a marzo 2021 nell’ospedale pediatrico di San Diego sono stati ricoverati un totale di 187 bambini per diabete di tipo 1 di nuova insorgenza, un aumento del 57% rispetto ai 119 bambini dell’anno precedente, secondo i ricercatori.

Anche in una porzione del periodo considerato, ovvero da luglio 2020 a febbraio 2021, sono state rilevate molte più nuove diagnosi di quanto fosse prevedibile sulla base della media dei 5 anni precedenti. Ci si aspettava per esempio che ci sarebbero state 10 nuove diagnosi nel febbraio 2021, che in realtà sono state oltre il doppio (21).

Non solo ci sono stati più nuovi casi del previsto di diabete di tipo 1, ma anche un numero maggiore di questi pazienti ha presentato inizialmente chetoacidosi diabetica (DKA) durante un anno di pandemia (50% rispetto a una media del 41% nei 5 anni precedenti).

«Misurando un intervallo di 12 mesi dopo l’inizio della pandemia di Covid-19, il nostro studio trasversale ha tenuto conto della variazione stagionale nell’insorgenza di nuovi casi di diabete di tipo 1» hanno sottolineato gli autori. «Abbiamo incluso i dati dei 5 anni precedenti in modo da tenere conto degli aumenti annuali previsti dei casi, che sono aumentati ogni anno a livello globale.

Nonostante il noto aumento della frequenza della DKA, i ricercatori non hanno osservato differenze significative nella percentuale di bambini che dovevano essere ricoverati in terapia intensiva pediatrica (8,6% durante la pandemia vs 6,4% negli anni precedenti), né differenze nell’età media alla presentazione (rispettivamente 9,6 vs 9,7 anni), z-score del BMI (-0,39 vs -0,43) o livelli di HbA1c (11,6% vs 11,7%).

Il team di ricerca ha fatto presente che, nonostante l’aumento del numero di nuovi casi, il numero di bambini che hanno visto in ospedale non è tuttavia cambiato in modo sostanziale.

Anche se tutti i bambini diagnosticati durante la pandemia siano stati testati per il Covid-19 al momento del ricovero, non sono stati eseguiti test anticorpali per verificare la presenza di infezioni pregresse, una limitazione importante poiché i dati recenti dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno suggerito che i bambini risultati positivi al virus potrebbero avere un aumento del rischio di biabete sia di tipo 1 che di altro tipo.

Conferme da un trial tedesco
Utilizzando i dati del German Diabetes Prospective Follow-up Registry, i ricercatori guidati da Clemens Kamrath della Justus Liebig University di Giessen, in Germania, hanno confrontato l’incidenza del diabete di tipo 1 nei bambini e negli adolescenti dal 1 gennaio 2020 al 30 giugno 2021 con quella del periodo 2011-2019.

Durante la pandemia, a un totale di 5.162 giovani è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 in 236 centri tedeschi, con un’incidenza di 24,4/100.000 anni-paziente significativamente superiore al 21,2/100.000 anni-paziente prevista sulla base del decennio precedente (tasso di incidenza di 1,15, p<0,001).

L’aumento è stato simile sia nei maschi che nelle femmine, ma differiva in base all’età in quanto il fenomeno sembrava essere limitato alla preadolescenza. I tassi di incidenza (IRR) per le età inferiori a 6 anni e 6-11 anni erano rispettivamente di 1,23 e 1,18 (entrambi p<0,001), rispetto a un IRR non significativo di 1,06 (p=0,13) nei soggetti di età compresa tra 12 e 17 anni.

Tra i 3.851 pazienti per i quali erano disponibili dati sugli autoanticorpi associati al diabete di tipo 1, i tassi aggiustati di negatività per gli autoanticorpi non differivano dal 2018-2019 durante l’intero periodo della pandemia o durante l’anno 2020 o la prima metà del 2021.

«L’aumento dell’incidenza del diabete di tipo 1 nei bambini sembra essere dovuto al diabete di tipo 1 immuno-mediato. Tuttavia, poiché l’autoimmunità e la progressiva distruzione delle cellule beta in genere iniziano molto prima della diagnosi clinica del diabete, siamo rimasti sorpresi nel vedere che l’incidenza della malattia ha seguito di soli 3 mesi il picco del Covid-19 e le misure di contenimento della pandemia» hanno fatto presente gli autori.

«Nel complesso i dati suggeriscono che l’impatto sull’incidenza del diabete di tipo 1 non è dovuto all’infezione da SARS-CoV-2, ma sia piuttosto una conseguenza dei cambiamenti ambientali derivanti dalla pandemia stessa o dalle misure di contenimento» hanno concluso.

Bibliografia

Gottesman BL et al. Incidence of New-Onset Type 1 Diabetes Among US Children During the COVID-19 Global Pandemic. JAMA Pediatr. 2022 Jan 24.  Leggi