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Les Eclipsées: la mostra a Palazzo Contarini Polignac

Les Eclipsées

La mostra Les Eclipsées è dedicata a tutte quelle donne che si sono distinte per aver dato il loro prezioso contributo alla crescita dell’umanità

Palazzo Contarini Polignac, a pochi passi dalla Galleria dell’Accademia e dalla Fondazione Peggy Guggenheim, ha invitato l’artista francese Zoé Vayssières a realizzare una mostra nel suo spazio espositivo Magazzino Gallery fino al 13 marzo 2022. Les Eclipsées è dedicata a tutte quelle donne che si sono distinte per aver dato il loro prezioso contributo alla crescita dell’umanità, e che, nonostante ciò, sono state “eclissate” quindi dimenticate nel corso dei secoli.

Zoé Vayssières ha concepito questa sua installazione site specific per Magazzino Gallery, come un viaggio attraverso tre stazioni: “Storie di donne”, “Tocchi del Destino” e “Pieghe della memoria”. Per Vayssieres il tempo non è altro che il prodotto della memoria, dalla quale si dipanano le sue sperimentazioni artistiche.

“Come testimone dei suoi tempi – scrive Roberta Semeraro, curatrice della Mostra – Vayssieres ingaggia una lettura a ritroso nella storia, per portare alla luce il ricordo d’importanti personaggi femminili. Ripercorre così quelle tappe fondamentali, che hanno portato all’emancipazione delle donne e determinato nell’epoca contemporanea il riconoscimento dei loro diritti”.

Il potere narrativo dell’opera di Zoé Vayssières si concretizza attraverso un vocabolario minimalista per parlarci della scomparsa, delle tracce e del passare del tempo.
Afferma Zoe Vayssieres : “Ho iniziato la mia ricerca con l’archivista e paleografa Caroline Becker. Abbiamo parlato di memoria, di archivi, di classificazione, cosa conserviamo o non conserviamo? Caroline ha stilato un primo elenco di donne dall’antichità al XX secolo (precisamente 2300 anni prima Gesù Cristo fino al 1980) che hanno segnato il loro tempo. Da parte mia, mi sono nutrita delle mie letture: “La storia delle donne in Occidente” di Georges Duby e Michelle Perrot, “Le donne al tempo delle cattedrali “ di Regine Pernoud, “Le parole delle donne” di Mona Ozouf,  “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir, biografie di donne ecc… ho proseguito passo per passo, un nome mi conduceva ad un altro in un percorso organico. Nessuna traiettoria accademica, solo battiti di cuore… Ho selezionato 100 nomi di donne.

Si tratta di una mostra immersiva posta sotto il segno della poesia e del ricordo, ricordare nel suo significato di porre nel cuore; ciò che rimane più profondamente e che per Zoé diventa fare memoria attraverso la sua opera artistica e al suo linguaggio emozionale.
Ed è da questo punto di vista che vanno inquadrate le iniziative in programma per l’8 Marzo: un dibattito a Magazzino Gallery e una performance ideata da Vayssieres che coinvolgerà un gruppo di volontarie vestite di bianco. Insieme a Zoé porteranno anch’esse la loro testimonianza per l’affermazione di quei diritti fondamentali che ancora non sono riconosciuti a tutte le donne del mondo.

Zoé Vayssières è nata nel 1971 ed è laureata all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs (Parigi). Dopo aver lavorato nel mondo dell’arte e della moda per 15 anni, è partita per Shanghai. In Cina, ha sviluppato il suo lavoro come scultrice e ha imparato le tecniche della lavorazione del bronzo. “Il fotografo fa fotografie, io invece realizzo delle ‘oggettografie‘: attraverso il bronzo plasmo, reinvento per creare oggetti senza tempo”. L’artista si è resa nota grazie ad alcune commissioni pubbliche e su larga scala, in particolare al Jing’an International Sculpture Park (Shanghai), dove è l’unica donna occidentale ad aver esposto, insieme ad Arman e Wim Delvoye.

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