“Donna Titanio” è il nuovo singolo di Debora Pagano, in radio e nei digital store. Il brano, scritto dalla stessa artista, è prodotto da Gotham Dischi e distribuito Artist First
“Donna Titanio” è il nuovo singolo di Debora Pagano. Il brano – scritto dalla stessa artista, prodotto da Gotham Dischi e distribuito Artist First – è un punto cardine per mostrarsi completamente al pubblico, in senso figurato e interiore, scritto dopo l’importante operazione al reparto di unità spinale dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, con il giusto distacco emotivo, ma anche il giusto peso nella scelta delle parole.
https://www.youtube.com/watch?v=qvXqKxmGwPk
“Questo video è stato girato apparentemente in fretta, in un luogo apparentemente casuale ma che in realtà è il luogo d’origine di Luigi Tenco, tutto molto simbolico, ha contenuti diretti ma non eccessivamente espliciti per non turbare chi potrebbe non essere abituato a certe immagini… ma sono certa che sia chiaro così, grazie alla regia di Melissa Debernardi siamo riuscite a trovare il giusto equilibrio per trasmettere il messaggio attraverso citazioni artisti, metafore e simbologie“.
Ha iniziato a soffrire di grave scoliosi dall’età di otto anni e ha trascorso la sua infanzia nel dolore e nei sacrifici, nel tentare di recuperare la sua colonna vertebrale con cure di ogni natura: busti in acciaio, lionesi, busti in gesso, plastica, terapie di trazioni e altre terapie alternative e sperimentali. Nulla ha portato ad una soluzione permanente, anzi la sua situazione è peggiorata e dopo anni di battaglia personale nello scegliere la via chirurgica è riuscita a sottoporsi all’intervento in età limite, ovvero a 24 anni, essendo consapevole dei grandissimi rischi per la riuscita di un intervento di risoluzione quasi totale in due tempi chirurgici.
Due operazioni da oltre dieci ore l’una, distanziate la prima dalla seconda da soli 15 giorni in cui è stata sottoposta a trazioni magnetiche di allungaggio, per un totale di 33 giorni in ospedale al Santa Corona di Pietra Ligure, dove il suo caso è diventato noto per la difficoltà della riuscita e per la sua grande sopportazione e forza di volontà. Da qui in avanti il suo corpo avrà una mutazione radicale e dovrà convivere per sempre con tre barre in titanio e 47 viti e bulloni a sostegno della sua colonna vertebrale, un miracolo sul quale ancora c’è molto da raccontare.