Guerra in Ucraina, al via i negoziati con la Russia: l’incontro tra le delegazioni si terrà in una località segreta, la diretta della giornata segnata anche da un attacco hacker ai media di Mosca
Primo incontro negoziale tra Russia e Ucraina da quando, lo scorso giovedì, Mosca ha lanciato un’operazione militare su larga scala nel Paese vicino. A renderlo noto sono più fonti citate dai media russi e internazionali, che riferiscono dell’arrivo dei delegati sul luogo del colloquio. La riunione dovrebbe cominciare nelle prossime ore.
Stando a quanto riportano media di Mosca, come l’agenzia Tass, il luogo esatto della riunione potrebbe non essere svelato. Secondo il capo delegazione russo Vladimir Medinsky, spiega la Dire (www.dire.it), comunque l’incontro dovrebbe svolgersi nella regione bielorussa di confine di Gomel.
Per il corrispondente in Ucraina dell’emittente panaraba Al Jazeera invece, l’incontro potrebbe svolgersi nei pressi di Pripyat, città ucraina rimasta disabitata dopo l’incidente avvenuto nella vicina centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, distante poco più di dieci chilometri dal confine bielorusso.
Dopo circa tre giorni di ostilità e quasi 200 vittime civili sul suolo ucraino, stando ai numeri riferiti dal ministro della Salute Viktor Liashko, ieri il presidente di Kiev Volodymyr Zelensky ha accettato la proposta russa di negoziati “senza condizioni”.
“Lasciateli provare in modo che in seguito nessun cittadino ucraino abbia alcun dubbio sul fatto che io, come presidente, abbia cercato di fermare la guerra”, ha detto il capo dello Stato ucraino dopo aver reso noto la decisione.
ORE 18:00 Per Mosca si possono immaginare “posizioni comuni”
“Sono stati trovati dei punti rispetto ai quali è possibile immaginare posizioni comuni”: lo ha affermato il capo della delegazione russa ai negoziati con l’Ucraina Vladimir Medinsky, stando a quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti.
L’incontro di oggi era il primo momento di colloquio negoziale tra Kiev e Mosca da quando la Russia ha lanciato giovedì scorso un’offensiva militare su larga scala in Ucraina.
Dopo circa tre giorni di ostilità e quasi 200 vittime civili sul suolo ucraino, stando ai numeri riferiti dal ministro della Salute Viktor Liashko, ieri il presidente di Kiev Volodymyr Zelensky ha accettato la proposta russa di negoziati “senza condizioni”. “Lasciateli provare in modo che in seguito nessun cittadino ucraino abbia alcun dubbio sul fatto che io, come presidente, abbia cercato di fermare la guerra”, ha detto il capo dello Stato ucraino dopo aver reso noto la decisione.
Secondo i media russi la riunione si è svolta nella regione bielorussa di confine di Gomel. Questa posizione non è stata però confermata dai media occidentali, che hanno riferito di una località non precisata sempre nei dintorni del confine ucraino-bielorusso.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Novaya Gazeta sia Medinsky che Mikhail Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina presente al negoziato, hanno detto che sono previsti prossimi incontri. Secondo Medinsky, rilanciato sempre da Ria Novosti, il prossimo incontro potrebbe tenersi al confine tra Polonia e Bielorussia.
Ore 16:30 UE decide come aiutare militarmente Kiev
I ministri della Difesa dell’Unione europea si riuniscono a Bruxelles anche per comprendere cosa poter fare con il mezzo milione stanziato per aiutare l’Ucraina a difendersi contro l’invasione della Russia. “Dobbiamo fornire all’Ucraina armi ad alto calibro, armi anticarro, munizioni e carburanti per i carri armati e per gli aerei ucraini“, ha dichiarato l’alto rappresentante per la Politica estera europea Josep Borrell prima dell’incontro informale dei ministri della Difesa. Il diplomatico ha inoltre definito “molto pericoloso” il referendum indetto in Bielorussia che punta a emendare la disposizione che definisce il Paese neutrale sul piano nucleare. “Chiedo ai cittadini bielorussi di protestare contro questo referendum e la complicità del loro Paese nell’appoggiare l’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina”, ha continuato Borrell.
ORE 16:00 Macron sente Putin
“Su richiesta del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e alla luce dell’attuale situazione umanitaria” in Ucraina, il capo dello Stato francese Emmanuel Macron ha telefonato all’omologo russo Vladimir Putin, per ribadirgli “la richiesta della comunità internazionale di porre fine all’offensiva militare e la necessità di attuare immediatamente un cessate il fuoco“. A renderlo noto è stato lo stesso inquilino dell’Eliseo sui suoi canali social.
Il colloquio tra i due presidenti giunge nel pieno del primo incontro negoziale tra Kiev e Mosca. La riunione tra le due delegazioni si sta svolgendo in queste ore in un luogo non noto al confine tra Bielorussia e Ucraina. Macron ha riferito di aver detto a Putin di “fermare i bombardamenti e gli attacchi contro i civili, di rispettare le infrastrutture civili”, oltre che “il rispetto del diritto internazionale umanitario, la protezione delle popolazioni civili e la garanzia dell’accesso umanitario”. Il presidente francese ha detto di aver suggerito a Putin di “rimanere in contatto” per evitare che la situazione degeneri. Macron ha anche annunciato nuovi colloqui nel prossimo futuro.
ORE 15:27 Hackerati siti dei media russi
Diversi portali di notizie russi, tra i quali quello dell’agenzia di stampa pubblica Tass, sono stati hackerati del collettivo internazionale di hacker Anonymous e non sono al momento accessibili. Lo riporta il quotidiano indipendente Novaya Gazeta. Tre giorni fa il gruppo di cyber-attivisti, tra i più noti al mondo, ha “dichiarato guerra” alla Russia nel contesto dell’offensiva militare lanciata da Mosca su tutto il territorio dell’Ucraina all’alba di giovedì scorso.
Secondo il giornale, nato anche dall’idea dell’ex presidente Michail Gorbaciov e diretto dal premio Nobel per la Pace 2021 Dmitrij Muratov, gli autori dell’attacco informatico hanno pubblicato un appello che ora sostituisce la home page dei siti web: “Questo messaggio verrà cancellato e alcuni di noi verranno licenziati o addirittura incarcerati. Ma non ce la facciamo più”, si legge sulle prime pagine online. Al momento l’agenzia Dire può confermare che all’accesso ai siti menzionati da Novaya Gazeta è precluso, ma non la pubblicazione del messaggio citato.
ORE 15:05 Di Maio parla dall’Algeria
“Per noi la resistenza dell’Ucraina contro l’aggressione militare russa è una resistenza europea“. Così il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, parlando del conflitto in corso in Ucraina da Algeri, dove si trova in visita e dove incontrerà alcune tra le più alte cariche dello Stato algerino.
Il titolare della Farnesina ha detto di aver “firmato ieri una delibera per sostenere subito con 110 milioni di euro il governo ucraino” e ha poi evidenziato che “l’Italia continuerà con i partner del G7 a sostenere economicamente e militarmente Kiev“. Di Maio ha aggiunto: “Con l’Unione europea ci siamo impegnati a promuovere sanzioni contro il governo russo e siamo pronti a fare di più di intesa con i partner europei ed atlantici”. Per il ministro degli Esteri, l’Ue “ha agito in modo compatto perchè è a rischio la sicurezza dell’intero continente“.
ORE 14:00 Abramovich impegnato nelle trattative di pace
Roman Abramovich è coinvolto nella mediazione di pace tra Russia e Ucraina. Lo ha confermato il portavoce del proprietario del Chelsea. Per alcune fonti Abramovich sarebbe in Bielorussia per assistere personalmente ai primi negoziati. Il miliardario russo-israeliano che ha lasciato la “gestione e la cura” del Chelsea agli amministratori della fondazione del club, ora è in missione per tentare di porre fine all’invasione russa dell’Ucraina: “Posso confermare che Roman Abramovich è stato contattato dalla parte ucraina per il supporto nel raggiungimento di una risoluzione pacifica e che da allora sta cercando di dare una mano”, ha detto il portavoce di Abramovich all’agenzia di stampa Ap. “Considerata la posta in gioco, chiediamo la vostra comprensione sul motivo per cui non abbiamo commentato né la situazione in quanto tale né il suo coinvolgimento”.
ORE 12:50 Oltre 420mila sfollati secondo l’ONU
Almeno 102 vittime civili, 304 persone ferite e oltre 420mila sfollati. Sono i numeri ufficiali del conflitto in corso da quattro giorni in Ucraina secondo quanto comunicato dall’alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, la ex presidente del Cile Michelle Bachelet. Parlando oggi alla stampa durante la sessione di apertura del consiglio dei Diritti umani dell’Onu a Ginevra Bachelet ha affermato che le cifre reali delle ostilità, estese a tutto il territorio del Paese dell’Europa orientale, potrebbero essere “molto più alti”. Nel fine settimana il ministro della Salute di Kiev Viktor Liashko aveva riferito di almeno 198 vittime civili e circa mille feriti. In un solo giorno di combattimenti, secondo il dirigente del governo ucraino, erano morte oltre 60 persone. A lasciare le loro case per colpa del conflitto sono stati in circa 422mila invece, secondo Bachelet. L’alto commissario ha annunciato una riunione d’urgenza del consiglio dei Diritti umani sulla situazione per questa settimana.
ORE 11:00 Parla Draghi prima del Consiglio dei ministri
“L’Italia dà il suo pieno e convinto appoggio al pacchetto di misure contro la Federazione Russa presentato” ieri “dalla Commissione Europea. L’aggressione dell’Ucraina è un atto barbaro e una minaccia per tutta l’Europa. L’Unione Europea deve reagire con la massima fermezza”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Il presidente del consiglio Mario Draghi presiederà oggi alle 15.30 il Consiglio dei ministri. Alle 17.15 terrà una Call di coordinamento con i leader del G7, Commissione e Consiglio Ue, Polonia, Romania e Segretario generale NATO. Alle 20.30 il premier parteciperà a un videocollegamento con l’Eliseo con il Presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz.