Lorenzo Pisanò fa parte del Gruppo AVIS Giovani di Perugia. Rappresenterà l’Italia per i prossimi 4 anni nel Comitato Internazionale dei Giovani
A volte sembra quasi una frase fatta, ma a pensarci bene è la verità. Senza l’energia, la freschezza di idee e l’entusiasmo delle nuove generazioni, tanti progetti non si riuscirebbe a pensarli, tantomeno a realizzarli. L’International Youth Committe (il Comitato Internazionale dei Giovani) ha proprio questo ruolo: all’interno della FIODS, la Federazione internazionale delle organizzazioni dei donatori di sangue, di cui è parte integrante, ha come obiettivo quello di avvicinare sempre più ragazze e ragazzi al mondo del volontariato. Un’opportunità preziosa perché ciascuno ha la possibilità di essere rappresentante e promotore delle attività della rispettiva associazione.
Ogni anno l’IYC organizza un evento internazionale che consente ai giovani selezionati di riunirsi in uno dei Paesi che ne fanno parte per confrontarsi, scambiarsi esperienze e condividere buone prassi che possano agevolare l’impegno di ogni singola realtà di cui sono parte. AVIS è una delle realtà maggiormente prese come esempio dagli altri Paesi, sia sotto l’aspetto dell’organizzazione interna, sia per il numero di donatori associati e per la modernità con cui è strutturato l’intero sistema trasfusionale. Non è un caso, quindi, se per il prossimo quadriennio, come Capodelegazione italiano, sia stato nominato Lorenzo Pisanò. Entrato in associazione appena compiuti i 18 anni, ancora oggi è il vice-coordinatore del Gruppo Giovani della sua città: Perugia. Il lato internazionale di questo mondo è per Lorenzo estremamente importante da far conoscere in ambito associativo: «L’IYC coinvolge tutti noi, dal giovane inesperto alla prima donazione a coloro che sono alla guida di questo movimento – spiega – È uno spazio che ci dà l’opportunità di entrare in contatto con un ambiente ricco di diverse esperienze, di guardare al nostro Paese con occhi critici e di prendere ispirazione per apportare i giusti cambiamenti».
Su che contributo portare nei prossimi quattro anni, non ha dubbi: «Nel corso del mio mandato spero di assicurare un valido contributo condividendo quanto ho vissuto in Avis fino ad oggi con tutti coloro i quali non hanno ancora avuto la possibilità di far parte di un forum internazionale. Far appassionare sempre più giovani alla cultura del dono e all’importanza del volontariato è il mio primo obiettivo. Vorrei che questi valori diventassero una forza e un’energia in grado di avvicinare culture diverse e cancellare i confini geografici, promuovendo solidarietà ed empatia».
Scopri di più sui gruppi di giovani Avisini sparsi in tutta Italia: il primo passo verso la strada della donazione di sangue.
FONTE: AVIS