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Sclerosi sistemica e interstiziopatia polmonare: nuovo studio sul FVC

L'osservazione del profilo citochinico è utile per distinguere, tra i pazienti affetti da sclerosi sistemica, quelli a maggior rischio di ipertensione arteriosa polmonare

Sclerosi sistemica e interstiziopatia polmonare: il declino della capacità vitale forzata (FVC) si associa in modo clinicamente rilevante al rischio di ospedalizzazione

Il declino della capacità vitale forzata (FVC) si associa in modo clinicamente rilevante al rischio di ospedalizzazione/morte per tutte le cause o per sclerosi sistemica nei pazienti con interstiziopatia polmonare associata (SSc-ILD). Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Arthritis Research & Therapy.

Razionale e disegno dello studio
L’interstiziopatia polmonare rappresenta una manifestazione comune di danno d’organo legata alla SSc ed è la causa principale di morte nei pazienti con SSc. Il declino della FVC rappresenta un noto indicatore della progressione dell’interstiziopatia polmonare e si associa alla mortalità nei pazienti con SSc-ILD. Tuttavia, ancora oggi è largamente sconosciuta la relazione tra il declino di FVC e l’ospedalizzazione nei pazienti con SSc-ILD.

L’obiettivo di questa analisi post-hoc è stato quello di studiare la relazione esistente tra il declino di FVC e alcuni endpoint di ospedalizzazione clinicamente importanti.
A tal scopo, i ricercatori hanno attinto ai dati dello studio di fase 3 SENSCIS – un ampio trial randomizzato e controllato vs. placebo, che aveva analizzato la sicurezza e l’efficacia di nintedanib nei pazienti con SSc-ILD e messo a punto modelli ad hoc per valutare l’associazione tra il tasso di declino della percentuale di FVC predetta e alcuni endpoint legati all’ospedalizzazione (es: tempo alla prima ospedalizzazione per tutte le cause o a evento letale; tempo alla prima ospedalizzazione legata a SSc o a evento letale; tempo al primo ricovero in Medicina d’Urgenza o ricovero ordinario, seguito da ricovero in Terapia Intensiva o evento letale) nel corso del periodo di trattamento.

I pazienti con SSc-ILD sono stati sottoposti a follow-up per 52 settimane.

Risultati principali
Su un totale di 576 partecipanti reclutati nel trial SENSCIS che avevano ricevuto almeno una dose di nintedanib o placebo, erano noti i dati relativi alla FVC e all’ospedalizzazione di 574 pazienti. Tre pazienti su 4, inoltre (75,1%) erano di sesso femminile.

La FVC media percentuale predetta all’inizio dello studio era pari a:
– 72,5±16,7 nella popolazione di pazienti in toto
– 72±16,4 nei partecipanti allo studio con ospedalizzazione legata a SSc o per tutte le cause
– 70,5±18,7 nei partecipanti allo studio con evento letale legato a SSc o per tutte le cause
– 70,9±16,7 nei partecipanti allo studio ricoverati in Medicina d’Urgenza o sottoposti a ricovero ordinario ospedaliero, seguiti da ricovero in Terapia Intensiva o decesso.

Dall’analisi dei dati è emerso che, tra i pazienti trattati con nintedanib o placebo nello studio SENSCIS, il tasso annuale di declino della FVC% predetta è stato pari, rispettivamente a  -1,4±0,4% e a  -2,6±0,4%.

Dopo un anno, i ricercatori hanno documentato l’osservazione di un’associazione significativa tra il declino di FVC e il rischio di ospedalizzazione/morte per tutte le cause (n=78) o specifico per SSc (n=42) (p<0,0001 per entrambi).

Una riduzione pari al 3% di FVC è risultata associata ad un innalzamento di 1,43 volte del rischio di ospedalizzazione/morte per tutte le cause (HR= 1,43; IC95%=1,24-1,65; P <0,0001) e ad un innalzamento di 1,48 volte del rischio di ospedalizzazione/morte per SSc (IC95%=1,23-1,77; P <0,0001).

Al contrario, non è stata osservata un’associazione significativa tra il declino di FVC e il ricovero in Medicina d’Urgenza, e tra la FVC e il ricovero ospedaliero ordinario seguito da ricovero in Terapia Intensiva o a decesso, sia a 52 settimane che durante l’intero periodo del trial.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare I risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici intrinseci del loro lavoro (dati limitati al solo trial SENSCIS, presenza di molti partecipanti allo studio con SSc-ILD in trattamento concomitante con immunosoppressori che potrebbero aver avuto un impatto sul tasso di progressione di ILD e sull’aumento del rischio di infezioni; impossibilità di generalizzare i risultati all’intera popolazione di pazienti con SSc-ILD).

Ciò detto, i ricercatori hanno anche sottolineato come i risultati dello studio abbiano fornito evidenze a favore dell’impiego del declino di FVC come endpoint surrogato per il tempo al primo ricovero ospedaliero, pur avendo bisogno di conferme aggiuntive in tal senso.

In conclusione, pertanto, “Il rallentamento del declino di FVC potrebbe prevenire le ospedalizzazioni nei pazienti con SSc-ILD e suffragare il ruolo delle misurazioni seriali di FVC nei trial clinici randomizzati”.

Bibliografia
Kreuter M, Del Galdo F, Miede C, et al. Impact of lung function decline on time to hospitalisation events in systemic sclerosis-associated interstitial lung disease (SSc-ILD): a joint model analysis. Arthritis Res Ther. 2022;24(1):19. doi:10.1186/s13075-021-02710-9
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