Le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse, si avvicinano alla mezzanotte: mancano solo 100 secondi
Si avvicinano alla mezzanotte le lancette del Doomsday Clock. L’Orologio dell’Apocalisse è un dispositivo simbolico per predire quanto siamo vicini al collasso della civiltà. Secondo gli scienziati, quando scandirà la mezzanotte, il mondo affronterà una catastrofe globale.
Le lancette del tempo si muovono secondo le analisi della commissione speciale Bulletin of the Atomic Scientists che vaglia minacce internazionali, in particolare, quelle che hanno a che fare con armamenti nucleari.
Attualmente le lancette segnano 100 secondi dalla mezzanotte. Tra le motivazioni di questa scelta la guerra tra Russia e Ucraina. “L’invasione russa dell’Ucraina ha dato vita a uno scenario da incubo, con il presidente russo Vladimir Putin che minaccia di aumentare i livelli di allerta nucleare e persino il primo utilizzo di armi nucleari se la NATO interviene per aiutare l’Ucraina”.
L’Orologio dell’Apocalisse
Il Bulletin of the Atomic Scientists (BAS) è stato fondato nel 1945 dagli scienziati dell’Università di Chicago che avevano contribuito a sviluppare le prime armi atomiche nel Progetto Manhattan. I fisici, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), hanno istituito il Doomsday Clock nel 1947 dopo le bombe atomiche che colpirono Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
L’Orologio è stato creato per comunicare le minacce per l’umanità e il pianeta.
La mezzanotte rappresenta l’apocalisse, ovvero quando queste minacce raggiungeranno il picco e causeranno una catastrofe globale.
Nel 1947, l’orologio scandiva sette minuti alla mezzanotte. Nel 1953, le cose sembravano più critiche in tutta la storia dell’orologio, almeno fino ad oggi: le lancette avevano raggiunto i due minuti a mezzanotte, quando gli Stati Uniti decisero di perseguire la bomba all’idrogeno, un’arma molto più potente di qualsiasi bomba atomica.
Il 1991, invece, è stato l’anno più sicuro, con 17 minuti prima di mezzanotte. La guerra fredda era finita, e c’era fortunatamente un accordo tra USA e Unione Sovietica sulla riduzione degli arsenali nucleari strategici.