Drone militare russo si schianta in Croazia, il presidente Milanovic: “Un incidente, ma difesa aerea della Nato mediocre”
“Il velivolo senza pilota era stato individuato e seguito sui radar e ha volato sopra l’Ungheria per 40 minuti. E poi sopra la Croazia per circa sette minuti prima di cadere a Zagabria perché è rimasto senza carburante. E in questo tempo la difesa aerea croata non ha reagito”. È il commento polemico del presidente della Croazia, Zoran Milanovic, durante una conferenza stampa straordinaria dopo la caduta di un drone militare da ricognizione di produzione russa, proveniente dall’Ucraina, di cui apparentemente, ha detto, si è perso il controllo.
Secondo Milanovic, che ha tenuto il briefing con i capi di Stato maggiore e dei servizi di intelligence, “questo è un incidente serio, ma lo trattiamo comunque come incidente. Simili cose capitano durante i conflitti di questa portata– aggiunge in riferimento all’Ucraina- e pensiamo che non ci sia stata intenzione di danneggiare la Croazia”.
Tuttavia, ha sottolineato il presidente come riferisce la Dire (www.dire.it), “alcune cose procedurali dobbiamo rivederle, chiedendoci come un velivolo militare non sofisticato, delle dimensioni di un aereo, possa dall’Ucraina sorvolare per quasi un’ora lo spazio aereo di tre Paesi Nato senza che nessuno facesse niente“. Secondo Milanovic, infatti, la difesa aerea croata “è tanto efficace quanto si investe in essa, e tutta la difesa aerea Nato est-europea è in condizioni mediocri, con l’esclusione forse della Polonia”.