Ecco Tuidi, l’intelligenza artificiale made in Puglia che ottimizza la gestione dei supermercati e punta a creare innovazione al Sud
L’impatto della pandemia sul mondo del retail ha mostrato le crepe di un settore, quello della distribuzione alimentare, che, anche nell’epoca pre-Covid, è sempre stato caratterizzato da alcune inefficienze operative che delimitavano limiti e problematiche da risolvere. Uno degli effetti collaterali più evidenti è stato il cambiamento repentino degli equilibri tra le diverse componenti dell’offerta. La corsa ai supermercati per accaparrarsi determinati prodotti di prima necessità, quali lievito, pasta, zucchero, latte e detersivi, ha portato al problema dell’esaurimento delle scorte, con la conseguenza di avere scaffali vuoti e rotture di stock. L’alta imprevedibilità dei consumi, soprattutto nel settore del food retail, ha rappresentato un ostacolo non indifferente.
Secondo un recente studio1 infatti, il fenomeno dell’out of stock, dovuto all’errata quantificazione dei fabbisogni di vendita, causa ogni anno una perdita di circa 110 miliardi di euro per i retailer europei. Un dato che diventa maggiormente impattante nel caso dell’industria alimentare, a cui si aggiungono anche gli sprechi derivanti dai prodotti scaduti. Ma non solo, la rottura di stock, oltre a causare una riduzione di fatturato legato alla perdita di vendite, può generare importanti ricadute sulla soddisfazione della clientela. Se nel breve periodo l’esaurimento di un determinato prodotto spinge il consumatore all’acquisto di prodotti alternativi della stessa marca o di andare alla ricerca di brand della stessa categoria, a lungo andare comporta una generale insoddisfazione che può portare il cliente al cambio del punto vendita.
Proprio per migliorare la gestione delle scorte, evitare le rotture di stock ed il conseguente trauma da scaffale vuoto, due giovani under 30 conosciutisi all’Università di Bologna, Vincenzo Morelli, data scientist classe 95, pugliese, con esperienze professionali all’estero e di ritorno dalla Francia e Giulio Martinacci, 26enne toscano con una laurea in management alla Bocconi, hanno deciso di licenziarsi, lasciare i loro contratti a tempo indeterminato e dar vita a Tuidi.
La startup, con sede a Putignano, in provincia di Bari, ha da poco rilasciato la soluzione Delphi, un assistente virtuale che automatizza il processo di approvvigionamento dei prodotti nel mondo della distribuzione alimentare.
Delphi incrocia milioni di dati relativi a variabili endogene ed esogene, come previsioni metereologiche, festività e dati dei competitor al fine produrre modelli di Intelligenza artificiale estremamente accurati che massimizzino le performance economiche dell’azienda.
“Durante la pandemia abbiamo vissuto in prima persona l’esperienza di non riuscire a reperire beni di prima necessità trovando spesso scaffali vuoti e code nei supermercati – afferma Vincenzo- da qui la scelta di dar vita a Tuidi per venire incontro alle esigenze degli attori della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio. Inizialmente, abbiamo cominciato con alcuni test in Puglia con due partner, un centro di distribuzione ed una catena di punti vendita. Grazie anche al supporto di due advisor come Alessandro Annovi e Jegor Levkovskiy abbiamo dato vita ad una soluzione che risolve tutte le principali problematiche del mondo della distribuzione organizzata ma allo stesso tempo sia personalizzabile per le necessità delle singole aziende, dalle PMI fino alla grande distribuzione organizzata” spiegano i due co-founder
Tuidi fornisce un vero e proprio strumento con cui avere una fotografia a 360° della supply chain aziendale: “Servendoci di tecnologie cloud all’avanguardia ci interfacciamo rapidamente a qualunque azienda. Grazie ad algoritmi di machine learning valorizziamo migliaia di dati raccolti nel quotidiano trasformandoli in informazioni fondamentali con cui suggerire le migliori attività per massimizzare i profitti aziendali” afferma Giulio Martinacci.
L’innovazione tecnologica di Tuidi ha portato numerosi vantaggi al mondo retail: eliminando sui punti vendita gestiti fino all’80% le mancate vendite, riducendo gli sprechi alimentari e attraverso l’automazione dei processi riducendo fino al 90% il tempo speso in operazioni ripetitive.
La scelta di investire in Puglia per portare innovazione e occupazione al Sud
“Abbiamo scelto di creare la nostra realtà al Sud ed investire in Puglia perché l’ecosistema delle startup innovative qui è in continuo fermento. La Puglia è diventata una delle regioni italiane più fertili per la nascita e lo sviluppo di progetti d’impresa caratterizzati da una forte innovazione sociale e tecnologica come dimostrano i tanti bandi, finanziamenti, incubatori, eventi e momenti dedicati ad incentivare la cultura imprenditoriale” – affermano i due co-founder di Tuidi.
Grazie all’innovazione portata sul mercato, la startup di Vincenzo e Giulio ha ricevuto un finanziamento a fondo perduto di 110 mila euro in seguito alla vincita del bando TecnoNidi della Regione Puglia, premiato come uno dei migliori progetti innovativi. Inoltre, Tuidi ha da poco chiuso un aumento capitale di 220 mila euro grazie ad Angel Investor con esperienza nel settore, tra cui Antonio Perini, Ceo e founder della società logistica Milkman Technologies e tra i fondatori di Cortilia.
Nei primi mesi del 2022 la startup si concentrerà sul mondo della distribuzione e della produzione alimentare, con particolare focus sui processi di approvvigionamento e planning produttivo per poi puntare ad espandersi sui prodotti di largo consumo come farmaceutico, cosmesi e igiene della persona.
Al momento il team di Tuidi è composto da 9 figure professionali che lavorano in smart working ma l’obiettivo, grazie all’aumento di capitale, è quello di incrementare le risorse del team del 100% entro 12 mesi.
“Uno dei nostri traguardi è quello di portare occupazione in Puglia, quindi, invertire la rotta dei tanti giovani e professionisti del Sud Italia che emigrano per lavorare al Nord Italia o all’Estero ed al contempo attrarre e valorizzare i talenti dalle altre regioni e dal resto del Mondo attraverso l’innovazione” ammette Vincenzo Morelli.