La politica italiana compatta contro il caro-energia e i rialzi record della benzina. Brunetta: “Presto decisioni importanti del Governo”
Il prezzo dell’energia sale alle stelle, la benzina e il gasolio sfondano la soglia dei 2 euro al litro, e la politica italiana a gran voce chiede interventi immediati in favore di famiglie e imprese. La crisi ucraina ha complicato una situazione già delicata, che aveva portato ad aumenti importanti in bolletta già negli scorsi mesi e a interventi del Governo in favore delle fasce più deboli o più colpite.
BRUNETTA: “PRESTO NUOVE MISURE DEL GOVERNO”
“Nel Consiglio dei ministri di dopodomani adotteremo decisioni importanti per le famiglie e le imprese sul costo dell’energia, della benzina e delle bollette, perché non possiamo perdere potere d’acquisto e competitività. È un momento difficile ma i grandi Paesi si vedono proprio nei momento difficili”. Lo anticipa il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, oggi a palazzo Ducale di Venezia per la presentazione della Fondazione Venezia Capitale mondiale della sostenibilità.
LEGA: “VIA L’ACCISA O RIDUZIONE DELL’ALIQUOTA IVA”
“La Lega chiede al Governo di intervenire con urgenza scegliendo tra due misure temporanee: la non applicazione dell’accisa oppure l’introduzione di un’aliquota Iva ridotta sul carburante fino al ripristino del livello dei prezzi medi comparabili con quelli dell’ultimo trimestre dell’anno 2019, come già operato per il gas per usi civili e industriali. In questo modo si può consentire una tenuta del sistema economico dell’intero Paese durante un periodo di profonda crisi ed instabilità internazionale”. Così in una nota il capogruppo dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, con il responsabile del dipartimento Energia del partito Paolo Arrigoni.
“Ricordiamo che l’Italia ha la componente fiscale tra le più alte in Europa, con accise e Iva che pesano per il 55% sul prezzo al consumo della benzina e per il 52% su quello del gasolio – proseguono gli esponenti del Carroccio -. Se venissero mantenuti questi prezzi per i prossimi mesi dell’anno in corso, risulterebbe un maggior gettito per lo Stato pari a 2,210 miliardi di euro rispetto al 2021. Così facendo si andrebbe verso il blocco di numerose attività produttive, a cominciare dall’autotrasporto, e verso una ulteriore impennata dei prezzi al dettaglio per i prodotti di consumo. Per questo la Lega agirà con forza per scongiurare il dramma che, insieme al caro energia, sta determinando un danno pesantissimo all’economia del nostro Paese”.
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RENZI: “GOVERNO METTA UN TETTO AL COSTO DELL’ENERGIA”
Rispetto alla crisi ucraina, spiega la Dire (www.dire.it), il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha scritto sulla sua eNews: “Sull’energia, la situazione è molto seria. Intervenendo a un convegno di Italia Viva a Brescia, il ministro Cingolani ha parlato di truffe per spiegare il senso degli aumenti del gas e dell’energia. Egli ha spiegato bene come si tratti di aumenti per molti aspetti ingiustificati. Ci attendiamo, dunque, che il Governo agisca subito per porre un tetto al costo dell’energia: non è una misura liberale ma una misura possibile e forse necessaria in un momento come quello che stiamo vivendo”.
CONTE: “CONTRIBUTI DI SOLIDARIETÀ PER LE AZIENDE”
Per far fronte alle conseguenze economiche dell’invasione russa dell’Ucraina, in particolare sul fronte energetico, si dovrebbero mettere in campo a carico delle aziende “contributi di solidarietà sostenibili che non compromettano le logiche mercato”. Lo ha detto Giuseppe Conte ad Agorà su Rai 3. “Nell’immediato una riduzione del gas russo è un obiettivo non a portata di mano domattina, ma come sta facendo il Governo, con il ministero degli Affari esteri, dobbiamo cercare fornitori alternativi, e lo abbiamo già fatto“, ha spiegato il leader del Movimento 5 Stelle, tra questi “l’Algeria sicuramente, l’Egitto, la Libia è uno scenario più complesso”. Insomma, “dobbiamo cercare fornitori alternativi come prima cosa per ridurre gas russo, poi per contenere il caro bollette ci sono vari strumenti, il Governo ci sta lavorando e noi stiamo dando un contributo molto importante, determinante”.
Tra le misure “possiamo prelevare dagli extra proventi delle aste CO2, possiamo intervenire sugli extraprofitti che le società dell’energia hanno accumulato“, ha notato Conte, “abbiamo la possibilità di ridefinire anche le accise che incidono sul caro benzina“, ma “ci sono settori e dei comparti che in due anni pandemia hanno accumulato dei profitti che non sono commisurati alle prestazioni erogate. Lancio un’idea, senza voler male a nessuno: durante i due anni di pandemia la copertura assicurativa ha giovato in alcuni settori molto più alle imprese assicurative che agli assicurati“. Ecco, ha concluso il leader M5S, “si possono costruire dei contributi di solidarietà sostenibili che non compromettano le logiche di mercato”.
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BERLUSCONI: “SERVONO MISURE DELL’UNIONE EUROPEA”
“I prezzi della benzina e del gasolio hanno raggiunto record storici in Unione europea. In Italia hanno raggiunto rispettivamente i 2,2 e 2,1 euro per litro, con un aumento in un anno di 70 centesimi, il 50% in più. La tassazione italiana pesa per la metà del prezzo totale a litro, con un’accisa di 63 centesimi sul gasolio e 73 sulla benzina. A questo va sommata l’Iva al 22%. Per questo, oggi, 70mila mezzi pesanti, non potendo far fronte ai rincari, sono rimasti fermi, mettendo a rischio i rifornimenti di generi alimentari“. Lo ha scritto su Facebook il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
“Ho chiesto con una interrogazione alla Commissione europea se intende inserire un’aliquota massima di accisa da applicare a ogni Stato membro, quali misure intende adottare per compensare gli Stati membri più colpiti dalle mancate importazioni petrolifere dalla Russia e se intende adottare – come mi auguro – un meccanismo unico europeo di negoziazione delle principali materie prime”, ha concluso il leader forzista.
FDI: “COLPIRE CHI SPECULA”
“Sulle politiche energetiche i governi degli ultimi dieci anni hanno commesso errori che paghiamo oggi“. Lo ha detto ai microfoni del Tg1 il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. “Fratelli d’Italia chiede di colpire chi specula sulle politiche energetiche, tagli immediati dell’Iva e delle accise sui carburanti e sostegni economici alle imprese“.
DAL NUCLEARE ALLE TASSE SUGLI EXTRAPROFITTI, LE PROPOSTE DEI PARTITI
Se il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, sottolinea che “quel che occorre sopra ogni cosa è un piano energetico nazionale, basato su nucleare di nuova generazione e sulle rinnovabili”, il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina chiede di “separare i diversi mercati dell’energia da quello del gas” e osserva: “È urgente introdurre prezzi amministrati, in alternativa alle aste ‘pay as you clean’, per il gas. Soltanto così, si può bloccare la catena della speculazione, devastante per imprese e famiglie”.
Fassina punta il dito contro gli “immorali extra-profitti difficili da tassare”, trovando la sponda di Europa Verde: “Chiediamo a Draghi di intervenire per rendere pubblici i contratti di acquisto del gas da parte di Eni e di altre società energetiche – scrivono i co-portavoce di EV, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi – Questi contratti, finora classificati tra i segreti industriali, vanno desecretati. Riteniamo, infatti, che le società coinvolte, stiano lucrando sul dramma della crisi energetica e che gli extra-profitti generati nel 2021 e che si genereranno nel 2022 a causa di questa vergognosa speculazione si aggirino intorno ai 20 miliardi di euro. Questi soldi vanno restituiti immediatamente alle famiglie e alle Pmi”.