Un rischio maggiore di esiti cardiovascolari a lungo termine è stato associato allo sviluppo del diabete gestazionale, più di quanto si pensasse in precedenza
Un rischio maggiore di esiti cardiovascolari a lungo termine è stato associato allo sviluppo del diabete gestazionale, più di quanto si pensasse in precedenza, secondo i dati prospettici presentati al congresso The Pregnancy Meeting e pubblicati sotto forma di abstract sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology.
«Studi precedenti hanno suggerito che una storia di diabete gestazionale può rappresentare un fattore di rischio per il futuro sviluppo di diabete, ipertensione, dislipidemia e malattie cardiovascolari aterosclerotiche, come infarto del miocardio o ictus ischemico» ha affermato il primo autore Seung Mi Lee, professore associato di ostetricia e ginecologia presso il Seoul National University College of Medicine in Corea. «Tuttavia non sono stati sufficienti a farci comprendere appieno il rischio di esiti cardiovascolari nelle donne anziane, del rischio di e malattie cardiovascolari non aterosclerotiche dell’impatto delle comorbidità metaboliche croniche sugli esiti cardiovascolari».
Un ampio studio prospettico
I ricercatori hanno analizzato in modo prospettico i dati di follow-up di quasi 220mila donne di età compresa tra 40 e 69 anni arruolate nell’U.K. Biobank cohort study tra il 2006 e il 2010 che in quel periodo hanno partorito almeno un figlio. Hanno notato l’insorgenza di esiti cardiovascolari dopo lo sviluppo del diabete gestazionale e hanno condotto un’analisi per determinare l’impatto dei fattori di rischio noti per gli esiti cardiovascolari.
Secondo lo studio 13mila (6%) donne hanno sviluppato nuovi esiti cardiovascolari, ma l’incidenza più elevata è stata rilevata per quelle con una storia di diabete gestazionale (7,8 nuove incidenze contro 5,81 per 1.000 anni-persona, P<0,001).
Le donne con una storia di diabete gestazionale avevano maggiori probabilità di essere più giovani all’arruolamento, avere un BMI più alto, tassi più elevati di diabete conclamato, ipertensione e dislipidemia al basale e tassi più bassi di isterectomia, uso di terapia ormonale sostitutiva e fumo.
I soggetti con una storia di diabete gestazionale sono risultati a maggior rischio di complicanze cardiovascolari a lungo termine, anche nella popolazione anziana. Le comorbidità metaboliche croniche possono in parte spiegare l’associazione tra diabete gestazionale e malattie cardiovascolari successive. Nello specifico avevano maggiori rischi di:
- Malattia coronarica (HR 1.330, P=0,003)
- Infarto miocardico (HR 1,678, P<0,001)
- Ictus ischemico (HR 1,696, P=0,004)
- Malattia delle arterie periferiche (HR 1,064, P=0,007)
- Insufficienza cardiaca (HR 1,426, P=0,013)
- Rigurgito mitralico (HR 2.276, P<0,001)
- Fibrillazione atriale/flutter (HR 1,474, P<0,001)
«Le comorbidità metaboliche croniche hanno in parte spiegato l’insorgenza di esiti cardiovascolari dopo la storia di diabete gestazionale e il successivo diabete conclamato spiegava il 23% dell’associazione tra il diabete gestazionale e gli esiti cardiovascolari complessivi. L’ipertensione spiegava l’11% di questa associazione e la dislipidemia il 10%» ha aggiunto. «Sono necessari ulteriori ricerche per determinare se questi meccanismi fisiopatologici potrebbero essere applicabili anche alla relazione tra diabete gestazionale e diversi esiti cardiovascolari».
«Questa ricerca ci mostra l’entità dei problemi di salute a livello cardiaco che possono sorgere molto tempo dopo il parto. Il prossimo passo è esaminare quali misure preventive possono essere adottate durante la gravidanza per prevenire, si spera, lo sviluppo di malattie cardiovascolari più avanti nella vita, come la modifica intensiva dello stile di vita o il trattamento farmacologico che includa la terapia con statine o aspirina» ha concluso
Bibliografia
Lee SM. Long-term cardiovascular outcomes of gestational diabetes mellitus: a prospective population-based UK Biobank study. Presented at: The Pregnancy Meeting; Jan. 31-Feb. 5, 2022 (virtual meeting).