La circolare dell’Esercito italiano: “Addestramento al warfighting”. Rifondazione Comunista: “Gravissimo, il Governo chiarisca”
Una circolare dello Stato maggiore dell’Esercito provoca la reazione polemica di Rifondazione comunista-Sinistra europea. Il segretario nazionale, Maurizio Acerbo, ha condiviso su Facebook il documento del 9 marzo firmato dal generale di brigata Bruno Pisciotta con oggetto “Evoluzioni sullo scacchiere internazionale. Disposizioni del Capo di Stato maggiore dell’Esercito“.
Nel testo, si legge che, “a seguito dei noti eventi”, riferimento alla crisi tra Russia e Ucraina, “l’Autorità di Vertice ha stabilito di attuare, con effetto immediato, tutte le azioni di competenza nei settori specificati”. Ecco quindi, per quanto riguarda il personale, la segnalazione di “porre particolare attenzione nel valutare le domande di congedo anticipato, in quanto in un momento caratterizzato dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili”.
E ancora, a proposito dell’addestramento: “Tutte le attività, anche quelle dei minori livelli ordinativi, dovranno essere orientate al warfighting“, scrive il generale Pisciotta, che sui sistemi d’arma invita a “provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.
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Parole che per Acerbo sono “gravissime”. Il segretario di Rifondazione Comunista-Sinistra europea vede nella circolare “la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso. Cittadini/e sono tenuti all’oscuro di come il Governo ci stia sciaguratamente trascinando in una guerra i cui sviluppi, se si continua su questa strada, saranno devastanti”. Acerbo assicura che “chi ha prestato servizio nelle forze armate negli ultimi trent’anni non ha mai visto una circolare dello Stato maggiore dell’Esercito di questo tenore. A questa sciagurata mobilitazione di truppe si aggiunga che ancora non è dato sapere che tipo di armamento stiamo inviando in Ucraina. Il Governo chiarisca immediatamente al Paese. Bisogna fermare questa spirale di guerra. Si riprenda la strada della diplomazia”, conclude il post Facebook firmato dal segretario e dal responsabile per la Pace, Gregorio Piccin, di Rifondazione Comunista-Sinistra europea.
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LA REPLICA DELL’ESERCITO: “DOCUMENTO ROUTINARIO”
“In merito alla lettera che sta circolando su alcune chat di messaggistica istantanea, si precisa che si tratta di un documento ad esclusivo uso interno di carattere routinario con cui il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti“. Lo apprende la Dire (www.dire.it) da fonti dello Stato maggiore dell’Esercito.