Le tre Pietà di Michelangelo per la prima volta insieme in una mostra, visitabile fino ad agosto nel Museo dell’Opera del Duomo
Le tre versioni della celeberrima opera la Pietà di Michelangelo verranno esposte insieme per la prima volta in una mostra che vede la collaborazione tra i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e le istituzioni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, il Comune di Firenze, il Comune di Milano e Fabbrica di San Pietro.
Fino al primo agosto 2022 l’esposizione, a cura dei direttori dei musei Barbara Jatta, Sergio Risaliti, Claudio Salsi, Timothy Verdon, metterà a confronto, vicina l’una all’altra, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo dell’Opera del Duomo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini, provenienti dai Musei Vaticani.
Dopo il debutto fiorentino, nel prossimo autunno i tre calchi in gesso delle Pietà originali saranno esposti a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in un nuovo allestimento appositamente progettato. La mostra evento, presentata oggi in occasione dell’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace 2022’ che vedrà riunirsi i vescovi e i sindaci del Mediterraneo a Firenze e a cui interverrà anche Papa Francesco, porta il titolo emblematico di ‘Le tre pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa‘, parole tratte dal Paradiso di Dante e impresse dallo stesso Michelangelo sulla croce in un disegno preparatorio dell’opera.
Le tre Pietà offriranno l’opportunità al pubblico di vedere l’evoluzione dell’arte di Michelangelo e la sua maturazione spirituale, dalla prima giovinezza – quando a Roma scolpì per la Cappella dei Re di Francia nell’antica San Pietro l’opera ora nella navata laterale nord della Basilica – alla sua ultima stagione, quando, ormai vecchio, mise mano alla Pietà oggi a Firenze e poi alla Pietà Rondanini conservata a Milano. Si tratta di un percorso lungo più di cinquant’anni, che conduce dall’ambizione del giovane che scolpì il proprio nome sul petto della Madonna della versione vaticana, all’immedesimazione personale dell’anziano artista, che in quella del Museo dell’Opera raffigura se stesso nelle sembianze di Nicodemo.
L’esposizione fiorentina ruota intorno al recente e delicato restauro della Pietà Bandini mettendola a confronto con due calchi conservati nei Musei Vaticani, di interessanti provenienze diverse, ma che riproducono in maniera straordinaria e mirabile le altre due Pietà michelangiolesche. “Calchi che non sfigurano accanto all’originale fiorentino- spiega Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani- perché, in un’epoca di grandi discussioni sulle riproduzioni, testimoniano della necessità che si è sempre avuta di riprodurre capolavori universali della fede e dell’arte per la loro divulgazione a un ampio pubblico in quanto straordinari mezzi di evangelizzazione e di trasmissione di valori spirituali”.
Il confronto tra queste tre opere per Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, “permette di mettere a fuoco il nesso tra vita e arte nello scultore credente che, per buona parte della sua carriera, era al servizio dei papi e quindi interprete privilegiato delle istanze di una Chiesa in dinamico cambiamento”.
Tra gli appuntamenti di Mediterraneo frontiera di pace, ha aggiunto Dario Nardella, sindaco di Firenze, “rifulge la straordinaria mostra che mette insieme per la prima volta le tre Pietà scolpite da Michelangelo. In un’epoca in cui l’arte sembra essere destinata sempre più a una dimensione virtuale, mostre come questa ci restituiscono l’importanza di un’esperienza diretta della scultura anche attraverso il calco derivato dall’originale. Vederle accanto, in una sorta di dialogo ‘impossibile’, sarà un’emozione senza pari”.
Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha tenuto a dire che “la città di Milano è lieta di offrire il proprio contributo al grande evento culturale organizzato a Firenze in occasione dell’Incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo. Frutto di una feconda collaborazione tra istituzioni, il progetto, che vede anche il coinvolgimento di Milano e Città del Vaticano, genererà occasioni di confronto e dialogo, contribuendo a stimolare nuovi spunti di lettura per queste opere che rappresentano un patrimonio artistico e poetico che va ben oltre i confini nazionali”