Pronto il piano di emergenza dell’Ue sul gas: Repower Eu è studiato per incentivare il distacco dai combustibili fossili
“Eliminare la dipendenza dai combustibili fossili entro il 2030, provvedimenti per l’approvvigionamento per il prossimo inverno e progetti di urgenza per mitigare i danni del caro prezzi per le aziende“. Questi gli obiettivi e i punti saldi del piano dell’Unione Europea sull’approvvigionamento di gas e i relativi costi per le imprese alla luce della guerra in Ucraina, esposti dalla commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, in commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo.
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“Il progetto Repower Eu è studiato per incentivare il distacco dai combustibili fossili, in particolar modo dal gas, per diversificare l’approvvigionamento e sfruttare sempre di più le fonti rinnovabili”, ha detto Simson presentando il primo punto all’ordine del giorno. “A Versailles i leader si sono messi d’accordo su alcuni principi: nessun Paese terzo può destabilizzare il nostro mercato dell’energia e noi non dobbiamo che cercare risposte nel nostro Green Deal e nelle tecnologie pulite”, ha aggiunto la commissaria.
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Nonostante l’obiettivo della diversificazione delle forniture energetiche, la commissaria sottolinea quanto l’Ue non sia ancora pronta a dire addio al gas: “Dobbiamo renderci conto che non siamo pronti, ma che la nostra fornitura di gas non è esclusivamente russa. Gli Stati membri devono essere certi prima di sganciarsi anche da questi fornitori terzi”.
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Importante poi la questione della rapidità di rilascio delle autorizzazioni correlate alle energie rinnovabili: “Dobbiamo promuovere una catena, una maggiore celerità nel rilascio di autorizzazioni per la gestione delle energie rinnovabili, come metano, idrogeno, pompe di calore e pannelli solari, che devono essere incentivati. Cercheremo di eliminare quanti più ostacoli legislativi possibili possano portare a dei rallentamenti di questo processo di diversificazione delle forniture energetiche”, ha aggiunto Simson.
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Infine, spiega la Dire (www.dire.it), il terzo punto in agenda è quello legato agli attuali costi dell’energia, sostenuti dalle aziende e dai cittadini a causa dell’attuale conflitto fra Russia e Ucraina. “Gli Stati membri devono proteggere le aziende e i cittadini dai prezzi elevati dell’energia e possono farlo regolamentando questi prezzi. La Commissione, a tal proposito, vuole adottare un quadro d’urgenza che permetta di rimborsare le aziende delle spese sostenute in questo periodo, proprio a causa del rialzo dei prezzi”, ha aggiunto. Si attende quindi nelle prossime settimane la presentazione di una proposta più concreta da parte della Commissione europea a tal proposito.