Nell’ambito del progetto LIFE Airfresh, coordinato dal Cnr-Iret, è stato realizzato il nuovo parco pubblico di San Bartolo a Cintoia, nel comune di Firenze
“Il progetto Airfresh – afferma la scienziata – prevede l’installazione di attrezzature verdi presso il parco di Firenze, con la messa a dimora di specie arboree che emettano pochi composti organici volatili. Queste sostanze, come sappiamo, contribuiscono alla produzione di inquinanti pericolosi, come ozono e polveri sottili”. L’esperta precisa che il progetto è caratterizzato da diversi elementi di innovazione rispetto ad altre infrastrutture di ricerca.
“La maggior parte degli studi sugli effetti delle infrastrutture verdi sull’inquinamento atmosferico – spiega – utilizza dati da modello. La disponibilità di misure dirette è molto ridotta, in parte anche a causa dei tempi piuttosto lunghi che queste richiedono. Airfresh contribuirà a colmare queste lacune. Il progetto dovrebbe proseguire per diversi anni e speriamo che possa restituire dati preziosi in relazione al monitoraggio della qualità dell’aria, ma anche del comfort termico e della biodiversità vegetale e animale”. Proprio in questi giorni sono state piantate decine di alberi anti-inquinamento presso il nuovo parco pubblico di San Bartolo a Cintoia.
“Sono state installate centraline di monitoraggio della qualità dell’aria – conclude Paoletti – che forniranno informazioni preziose per comprendere appieno il ruolo degli alberi nel miglioramento della qualità dell’aria negli ambienti urbani. Questo approccio costituisce un metodo di indagine a tutto tondo, fondamentale per indagare il ruolo effettivo che le specie vegetali possono svolgere per migliorare la qualità dell’aria”.
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