I pazienti di 65 anni età o superiore affetti da COVID-19 avrebbero nei primi 3 giorni dalla diagnosi un rischio di ictus ischemico superiore di 10 volte
I pazienti di 65 anni età o superiore affetti da COVID-19 avrebbero nei primi 3 giorni dalla diagnosi un rischio di ictus ischemico superiore di 10 volte rispetto a coetanei non infetti. Lo evidenzia un lavoro di Quanhe Yang (Division for Heart Disease and Stroke Prevention, US Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta, Georgia) e colleghi presentato all’International Stroke Conference (ISC) 2022 e contemporaneamente pubblicato su Neurology.
«L’associazione tra COVID-19 e ictus non è stata confermata negli studi precedenti, che hanno riscontrato un rischio di ictus alcune volte più elevato, altre più basso o non differente nei pazienti infetti da SARS-CoV-2. Inoltre, sono disponibili pochi dati relativi ai pazienti più anziani, che hanno i rischi più elevati di ictus anche senza una diagnosi di COVID-19», premette Yang.
Metodologia dello studio
Gli autori hanno quindi voluto esaminare l’associazione tra COVID-19 e rischio di ictus ischemico acuto in una popolazione di 37.379 beneficiari del programma Medicare di età ≥ 65 anni (età media, 80,4 anni; 56,7% donne) con diagnosi di COVID-19 dal 1 aprile 2020 al 28 febbraio 2021, dei quali il 34% aveva avuto pregressi episodi cerebrovascolare. Sono stati considerati i ricoveri per ictus ischemico dal 1 gennaio 2019 al 28 febbraio 2021. E’ stato utilizzato un disegno a serie di casi in cui i pazienti hanno costituito i loro stessi controlli per stimare l’associazione tra COVID-19 e ictus ischemico e valutare i rapporti del tasso di incidenza (IRR) di ictus in determinati periodi di rischio (0–3, 4–7, 8–14, 15–28 giorni dopo la diagnosi di COVID-19) rispetto aa tutti gli altri periodi di controllo.
I risultati osservati
L’inclusione nel periodo di rischio degli ictus nel giorno di esposizione (giorno= 0), ha mostrato un aumento del tasso di evento ischemico cerebrovascolare più alto nei primi giorni dalla diagnosi di COVID-19:
– giorni 0-3: IRR 10,3 (IC al 95% 9,9-10,8)
– giorni 4-7: IRR 1,6 (IC al 95% 1,4-1,8)
– giorni 8-14: IRR 1,4 (IC al 95% 1,3-1,6)
– giorni 15-28: IRR 1,1 (IC al 95% 1,0-1,2)
Gli ictus erano anche più frequenti nella settimana precedente la diagnosi di COVID-19 (IRR 1,9; IC al 95% 1,8-2,1).
Escludendo gli ictus al giorno 0 nei periodi di rischio considerati, i corrispondenti IRR mostravano comunque un aumentato rischio di ictus, anche se più contenuto nei primi giorni:
– giorni 1-3: IRR 1,77 (IC al 95% 1,57–2,01)
– giorni 4-7: IRR 1,60 (IC al 95% 1,43–1,79)
– giorni 8-14: IRR 1,43 (IC al 95% 1,31– 1,56)
– giorni 15-28: IRR 1,09 (IC al 95% 1,01–1,17)
L’associazione di rischio si è dimostrata essere più forte tra i pazienti più giovani (di età compresa tra i 65 e i 74 anni di età) e in quelli senza una precedente storia di ictus, ma in gran parte è risultata indipendente da sesso e razza/etnia.
Commento degli autori
«Il motivo per cui il legame tra COVID-19 e ictus possa essere più forte in alcuni gruppi non è chiaro, anche se probabilmente è di natura multifattoriale», dice Yang.
«Secondo i meccanismi patogenetici proposti, SARS-CoV-2 si lega ai recettori dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2) delle cellule epiteliali ed endoteliali in cui si verifica l’attivazione immunologica che può portare allo sviluppo della tempesta citochinica e a uno stato di ipercoagulabilità con una maggiore tendenza alla formazione di coaguli e conseguente aumento del rischio di ictus ischemico acuto», spiega il ricercatore. « SARS-CoV-2 può anche determinare un danno citopatico diretto, causando endoteliite e potenzialmente facilitando una trombosi angiopatica». Lo studio comunque mette in luce un aspetto importante. «La diagnosi tempestiva di ictus associato a COVID-19 e il trattamento precoce raccomandato potrebbero svolgere ruoli cruciali nel ridurre la morbilità e la mortalità nei pazienti con ictus associato temporaneamente a infezione da SARS-CoV-2 durante la pandemia», conclude Yang
Yang Q, Tong X, George MG, et al. COVID-19 and risk of acute ischemic stroke among Medicare beneficiaries aged 65 years or older: self-controlled case series study. Neurology. 2022;Epub ahead of print.