La Camera approva la revisione dell’ergastolo ostativo: stop benefici a chi non collabora. L’obiettivo principale è assicurarsi che i boss mafiosi tronchino il legame con l’associazione criminale
Ok della Camera alla revisione dell’ergastolo ostativo, che impedisce ai detenuti o internati di ottenere benefìci penitenziari se non collaborano con la giustizia. La normativa ha ottenuto 285 voti a favore, un contrario e 47 astenuti, ora passa al Senato. “Il provvedimento approvato è frutto di un duro lavoro di sintesi nel quale come relatore ho tenuto fermi due temi: il rispetto della pronuncia della Consulta, da cui è nata l’esigenza dell’adeguamento legislativo, e la previsione di norme estremamente rigide per i mafiosi non pentiti. Spiace che il tema così delicato sia stato oggetto di ‘incursioni’ con emendamenti estranei, tentativi respinti anche dal voto segreto e che hanno compromesso in parte il clima di grande collaborazione vissuto in commissione”, ha affermato Mario Perantoni presidente della commissione Giustizia della Camera e relatore del testo sull’ergastolo ostativo.
ERGASTOLO OSTATIVO, M5S: “NOSTRA VITTORIA PER SICUREZZA PAESE”
“Il testo appena approvato alla Camera rappresenta una sintesi positiva della necessità di preservare l’efficacia del cosiddetto ergastolo ostativo e, consente allo stesso tempo, di rispettare la pronuncia della Corte costituzionale in merito a questo prezioso strumento ideato da Falcone per cercare di spezzare il vincolo tra il condannato e l’associazione criminale“. È quanto affermato, in una nota, dalle deputate e dai deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia.
“È stata confermata la validità della linea – aggiungono -, che il Movimento 5 Stelle ha indicato sin dall’inizio, per ridefinire i meccanismi dell’ergastolo ostativo. Grazie al nostro impegno, il rischio di vedere boss mafiosi liberi di accedere ai benefici penitenziari senza alcun paletto potrebbe presto essere definitivamente scongiurato”.
“Le nuove norme – proseguono i pentastellati -, che ora dovranno essere discusse e approvate al Senato, puntano infatti a istituire rigide condizioni per quei detenuti, condannati per gravi reati, che non abbiano collaborato con i magistrati, che fanno istanza per ottenere i benefici penitenziari. In particolare, tra le misure previste, c’è l’obbligo per tali detenuti di allegare alle loro richieste elementi che dimostrino di non avere più alcun rapporto con l’organizzazione criminale di provenienza”.
“Inoltre, a decidere sulle istanze sarà il Tribunale di sorveglianza in composizione collegiale, e giudici potranno avvalersi dei pareri del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, del pubblico ministero presso il giudice che ha emesso la sentenza di primo grado, e della struttura carceraria. È stato fatto il primo, decisivo, passo ma occorre fare in fretta anche al Senato per rispondere alla richiesta della Consulta senza sconfessare l’insegnamento di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” concludono.
ERGASTOLO OSTATIVO. PITTALIS: GRAZIE A FI SUPERATI ANACRONISMI
“Forza Italia vota sì al provvedimento, anche perché sono state accolte gran parte delle modifiche da noi proposte su un testo che presentava evidenti criticità. Abbiamo apprezzato lo sforzo comune di tutte le forze politiche di arrivare ad una sintesi e soprattutto ad un difficilissimo bilanciamento di interessi opposti. Si è lavorato in modo equilibrato, salvaguardando le esigenze di tutela della collettività di fronte ad un fenomeno ancora ben radicato ed evitando di indebolire il sistema di contrasto delle organizzazioni criminali e della mafia”. Lo ha detto Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia, intervenendo nell’Aula di Montecitorio in dichiarazione di voto sulla sulla proposta di legge in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia.
“Forza Italia, con i suoi numerosi emendamenti, ha dato un contributo fattivo, adeguando il testo base adottato in Commissione a quei parametri indicati dalle diverse pronunce della Corte costituzionale e superando molti anacronistici automatismi. Con le nuove disposizioni, l’ergastolo ostativo diventa compatibile tanto con i principi costituzionali quanto con quelli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Siamo certo soddisfatti, non totalmente, ma è un risultato, questa volta, raggiunto con un dibattito senza pregiudizi ideologici, che è riuscito a contrastare le pur isolate prese di posizione, dettate non tanto da pregiudizio ideologico ma da una ignoranza sistemica sui temi della giustizia, affrontati soltanto nell’ottica di un giustizialismo esasperato e manettaro”, ha concluso come riferisce la Dire (www.dire.it).