“Guarda, è vivo”: in video l’esecuzione di un russo disarmato da parte di soldati ucraini dopo l’agguato a una colonna di Mosca nella regione di Kiev
“E’ ancora vivo. Riprendi questi maledetti. Guarda, è ancora vivo: sta ansimando“. Parole pronunciate prima di aprire il fuoco, in un video che mostrerebbe combattenti ucraini che uccidono un soldato russo a terra, ferito e disarmato.
Il filmato, verificato dal quotidiano americano New York Times e rilanciato da media internazionali come Bbc e Al Jazeera, è stato girato a nord di Dmytrivka, una località a ovest di Kiev, a circa 11 chilometri di distanza dalla cittadina di Bucha, uno dei tanti teatri di violenze anche contro i civili che stanno segnando il conflitto cominciato a febbraio.
Nel video compaiono quattro soldati riversi sull’asfalto, morti o feriti in modo grave, tutti comunque disarmati e incapaci di muoversi. Almeno uno di loro ha le mani legate dietro la schiena, al braccio la fascia bianca che identifica a volte i soldati russi. Il militare ferito più vicino nell’inquadratura ha una giacca che gli copre la testa ed è ancora vivo: lo si vede respirare, il ventre si muove. E’ a questo punto che uno degli uomini intorno, armato di fucile, apre il fuoco. Dopo la prima scarica di colpi, la vittima continua a respirare. “Sta ansimando ancora” si sente dire nel video. “Questi non sono nemmeno umani”. Poi nuovi spari: a questo punto il soldato non si muove più.
L’esecuzione avviene lungo una strada. Accanto ai soldati si vede un carro armato con sulla fiancata dipinta una lettera “v”, usata spesso dalle forze russe per identificare i propri blindati. Nel filmato si vedono in modo distinto almeno due volti di combattenti e si sente urlare “slava Ukraini”, “gloria all’Ucraina”. Accanto ci sono altri combattenti e militari, in almeno un caso con uno stemma con i colori della bandiera nazionale giallo-blu.
Stando alle verifiche dei media, i soldati sarebbero stati uccisi dopo un agguato condotto attorno al 30 marzo contro una colonna russa che si stava ritirando dalla regione di Kiev. Nei giorni successivi un’agenzia di stampa ucraina ha riferito che l’operazione è stata coordinata dalla “legione giorgiana”, un’unità paramilitare creata nell’ex repubblica sovietica del Caucaso nel 2014.
Uccidere soldati prigionieri, spiega la Dire (www.dire.it), costituisce un crimine di guerra. Il video ha cominciato a circolare sui social network lunedì scorso dopo che a Bucha era stata denunciata l’uccisione di decine di civili, almeno 300 secondo il sindaco Anatoliy Fedoruk. Sotto accusa le forze russe, che per settimane erano state in controllo della città.