La guida “Sweet and Wine” spiega come abbinare i vini ai dolci pasquali


Dagli esperti sommelier arriva la guida “Sweet and Wine” per abbinare i vini ai dolci pasquali, da Nord a Sud

Sweet and Wine

Non solo casatiello, torta pasqualina, o agnello al forno con le patate: la “sfida a tavola” anche per la Pasqua 2022 si gioca a colpi di dessert. I dolci pasquali sono da sempre protagonisti indiscussi nella scelta gastronomica di questa festività, e vanno esaltati a dovere. Come? Abbinando il vino giusto. Se la scelta del vino per accompagnare primi e secondi è semplice e quasi scontata, trovare invece l’abbinamento perfetto con il fine pasto, capace di esaltare tutti quegli ingredienti tipici e particolari dei dolci pasquali – come canditi, marzapane, ricotta e cioccolato – è compito arduo e non va sottovalutato, perché chiudere in “dolcezza” è d’obbligo. Quindi quali sono i vini migliori da abbinare ai dolci della tradizione pasquale? Ce lo spiegano gli esperti sommelier Gennaro Buono ed Enrico Mazza di Sommelier Coach, la prima digital factory al mondo che abbina la formazione sul vino alla crescita personale.

Da nord a sud, ecco la guida “Sweet and Wine” di Sommelier Coach per la Pasqua 2022:

–          Grandi lievitati su e giù per lo Stivale: Moscato Fiori D’Arancio per Colomba e Sguta. Classica, al cioccolato, pistacchio e perché no alla frutta, la Colomba occupa ormai un posto di tutto rispetto nella gastronomia italiana e un irrinunciabile sulle nostre tavole. Delicata, soffice, fragrante all’esterno e umida all’interno, rigorosamente lievitata per una notte intera. Le caratteristiche di lievitazione, la dolcezza dei canditi e della glassa si sposano perfettamente con il Moscato Fior D’Arancio dei Colli Euganei, le cui note dolci e gentili si fondono con la morbidezza della colomba. In bocca è dolce e presenta una giusta acidità che ne esalta la freschezza, per questo ideale anche per un altro lievitato pasquale tipico del Sud Italia, la Sguta calabrese, una ciambella con l’uovo al centro. A metà tra una brioche e un pane dolce, preparato con la stessa pasta madre che si utilizza per il pane, è una preparazione semplice ma delicata, arricchita da granelli di zucchero colorati, che ne aumentano la dolcezza, senza essere invadenti. E un vino come questo non può fare altro che esaltarlo senza alterarne le note gustative.

–          “Campania chiama Campania”: sua maestà la Pastiera e Fiano di Avellino. Dolce iconico della tradizione campana, la Pastiera non può che trovare come migliore “compagno di viaggio” un vino della stessa regione. Quindi spazio ai vitigni tipici, come un Fiano di Avellino in vendemmia tardiva, ancora più interessante se di un’annata non recente. Un po’ di “esperienza di cantina alle spalle” accresce la complessità già alta della Pastiera che, ricca di ingredienti come il grano, la ricotta, i canditi e le spezie, trova la giusta esaltazione in questo vino bianco dal gusto intenso e avvolgente, con toni minerali e sapidi e un retrogusto tipico con richiami agrumati.

–          Abbinamento oltre i confini: Riesling della Mosella tedesco con Agnello di Marzapane. Appartenente alla tradizione siciliana, L’Agnello Pasquale è fatto da pasta reale, ottenuta dalla lavorazione a caldo di mandorle tritate, acqua e zucchero, e pasta di pistacchio, che costituisce il ripieno. Si aromatizza con scorza di limone grattugiata e profumo di vaniglia. La classica decorazione è la “velata”, cioè zucchero fondente che copre l’intero Agnello. Una preparazione dalla dolcezza molto intensa che può essere resa meno stucchevole e più “dinamica” se abbinata a un vino dalle note più acide come per esempio un Riesling Beernauslese della Molese in Germania, un vero capolavoro della natura e dell’enologia. Una vivace acidità e la pungente mineralità, lo rendono il vino ideale per tutti coloro che non vogliono rinunciare ad un assaggio di questo tenero e sfizioso dessert pasquale.

–          Dalla Toscana alla Spagna per esaltare un grande classico intramontabile: le uova di cioccolato. Al latte, fondente, o nocciolato, l’uovo di cioccolato è il re della Pasqua non solo per i più piccoli, ma anche per gli adulti in quanto rappresenta un’occasione ghiotta per consumare dell’ottimo cioccolato, ingrediente da sempre irresistibile. Anche in questo caso, a seconda del tipo di cioccolato scelto esiste un vino adatto ad esaltarne le diverse caratteristiche.

Gli abbinamenti sono molteplici, e sicuramente affatto facili, in quanto le sensazioni generate del cioccolato devono essere sempre ben bilanciate a quelle dei vini.

Per quello al latte, ad esempio, è necessario trovare un giusto connubio tra dolcezza, cremosità, profondità e freschezza: ideale è il Vin Santo di Montepulciano. Tradizionale, genuino, ma di grande spessore, può esaltare perfettamente le note avvolgenti del cioccolato al latte. Il fondente, invece, ha bisogno di grinta, potenza, ma allo stesso tempo di grazia ed eleganza: perfetto un Primitivo di Manduria Dolce Naturale dove, le note calde dell’alcol si fondono a quelle nette e speziate del varietale, per creare un ventaglio di profumi e sapori incredibile. Infine, il Nocciolato: in questo caso varchiamo i confini nazionali e andiamo in Spagna. Ideale col nocciolato è uno Sherry Cream, con il giusto rapporto tra alcol, dolcezza e tocchi speziati che amplificano l’effetto sensoriale generato da questo incredibile mix di cioccolato e nocciole.

A proposito di Sommelier Coach…

SOMMELIER COACH è il primo programma al mondo che abbina la formazione sul vino alla crescita personale, ideato e realizzato da Enrico Mazza – Sommelier ed esperto di Champagne a livello internazionale, Chevalier du Champagne, Maître Sabreur, stilista di moda e profondo conoscitore del mondo del lusso in tutte le sue sfaccettature – e Gennaro Buono – Sommelier professionista, Campione Italiano nel 2012 e tra i primi 30 migliori Sommelier del mondo; consulente per diverse attività alberghiere di lusso e per ristoranti stellati, coach e trainer nel mondo del vino.

23 paesi nel mondo, 1 libro bestseller, 5 programmi formativi, 120 video sessioni formative, 1 campus accademico, 3 attestati internazionali: questi i numeri di SOMMELIER COACH, un programma di studio altamente professionale, pensato e creato per chi non è un professionista o non ha mai approfondito prima d’ora questo argomento.

Per la prima volta al mondo è stata abbinata la Formazione sul vino alla Crescita Personale: un progetto frutto di anni di studio e di ricerca, affinati e testati su migliaia di Corsisti, alcuni dei quali oggi ricoprono ruoli di grande responsabilità: direttori di catene alberghiere di lusso, responsabili di food&beverage, chef sommelier e maitre di ristoranti stellati, wine blogger famosi.

Un programma che vede la sua massima espressione nel SENSORY CAMPUS: un percorso accademico sviluppato per chi vuole diventare un Sommelier Coach Senior Professionista, capace, credibile e autorevole. Il Campus, che ha la durata di 2 anni, è strutturato con lezioni online ed Experience in alcuni dei luoghi culto per il mondo del vino: Champagne, Langhe, Valpolicella, Val d’Orcia, Costiera Amalfitana. Tra i docenti ci sono eccellenze di assoluto valore, ed è un campus unisce la Formazione sul vino alla Crescita Personale, trattando materie come Comunicazione, PNL, Marketing Leadership, Raggiungimento degli Obiettivi, Autostima.