Site icon Corriere Nazionale

Accadde oggi: 110 anni fa il naufragio del Titanic

titanic

Titanic tra maledizioni e profezie: 110 anni fa il naufragio del “re degli oceani”. Ecco alcuni dei misteri che hanno contribuito a rafforzare il mito

La notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 il transatlantico ‘inaffondabile’ ha tradito il suo soprannome, inabissandosi nelle profondità dell’Oceano Atlantico. Sono trascorsi 110 anni dal naufragio del Titanic, oggi ricordata come la più grande tragedia navale della storia.

Durante il suo viaggio inaugurale, da Southampton a New York, il transatlantico entrò in collisione con un iceberg. Erano le 23.40 del 14 aprile 1912. 2 ore e 40 minuti più tardi, alle 2.20 del 15 aprile, il Titanic era definitivamente affondato. 1518 persone morirono quella notte.

Dei 2223 passeggeri imbarcati, solo 705 riuscirono a salvarsi, 6 dei quali recuperati dalle gelide acque. Una tragedia così grande che ancora oggi affascina e commuove, come spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it).

Ci sono diverse leggende che circondano il Titanic, tramandate nel corso degli anni.
Ma quante di queste possono dirsi reali? Dalla canzone finale dell’orchestra, all’inquietante profezia del 1898, ecco alcuni dei misteri che hanno contribuito a rafforzare il mito del Titanic.

La profezia del Titanic

Nel 1898 lo scrittore Morgan Robertson rilasciò una novella dal titolo “Futility, Or the Wreck of the Titan” (Futility, o il naufragio del Titan). La storia raccontava di come un transatlantico chiamato Titan, la più grande nave mai realizzata, colpì un iceberg e affondò.

La novella fu scritta prima che il Titanic fosse progettato, ma il Titan era simile in dimensioni (269 metri contro i 244 metri del Titanic). Entrambe le navi affondarono dopo aver colpito un iceberg nel Nord Atlantico e non avevano sufficienti scialuppe di salvataggio per i passeggeri. Nella sua storia, Robertson chiama il Titan “inaffondabile”, termine utilizzato anche in promozione del viaggio inaugurale del Titanic.

Il Titanic affondò nel 1912, 14 anni dopo.

La maledizione del Titanic

Sono almeno tre le leggende sulle maledizioni legate all’affondamento del Titanic.
Una di queste era legata alla pratica della White Star Line di non dare il battesimo alle sue navi. Compreso il Titanic.

Il varo, in passato come oggi, è un rito propiziatorio, in quanto i marinai affidano le loro vite all’imbarcazione e perciò la ‘benedicono’, dandole un nome.
L’assenza di questo rito propiziatorio per i più superstiziosi avrebbe sarebbe stata la causa del destino nefasto del Titanic.

Un’altra delle leggende più diffuse è legata direttamente alla città di Belfast, dove è stata costruito il Titanic. Alla nave fu dato il numero 390.904 che, se riflesso, ricorda le lettere “NOPOPE”, slogan contro i cattolici ampiamente utilizzato dai protestanti estremisti in Irlanda del Nord, dove è stata costruita la nave.

La nave fu accusata di essere “anti-cattolica”, perché i suoi produttori, l’azienda Harland and Wolff, avevano una forza lavoro quasi esclusivamente protestante e una presunta ostilità verso i cattolici.

Una leggenda più intrigante riguarda la maledizione della “mummia” di una sacerdotessa di Amon-Ra che visse nel 1050 aC, conosciuta come Unlucky Mummy.
Secondo i racconti, dopo la sua scoperta nel 1890 in Egitto, l’acquirente della mummia incontrò grave disgrazia.
Più che una mummia, si trattava del suo sarcofago, poi donato al momento al British Museum.

La leggenda inizia da qui.
Si dice che il reperto sia stato successivamente acquistato dal giornalista William Thomas Stead e nascosto nella sua auto a bordo del Titanic.
L’uomo avrebbe anche rivelato ad altri passeggeri la presenza del sarcofago la sera prima della tragedia.

Documenti ufficiali, in realtà, affermano che il sarcofago non lasciò il British Museum fino al 1990.

L’orchestra del Titanic

Una delle storie più famose e romantiche che circondano il Titanic riguarda l’orchestra. Si dice che il 15 aprile, mentre la nave s’inabissava, gli otto musicisti, guidati da Wallace Hartley, continuarono a suonare fino alla fine sul ponte anteriore.
Ma quanto è vera questa storia?

Sebbene sembri una trovata cinematografica, è tutto vero, come confermato dai superstiti. Quello che rimane un mistero è l’ultima canzone suonata. Secondo la maggior parte delle testimonianze la melodia finale fu l’inno cristiano “Nearer, My God, To Thee” (Più vicino a te, mio Dio). Sembra che lo stesso Hartley una volta disse a un amico che se si fosse trovato su una nave che affondava, quella sarebbe stata una delle canzoni che avrebbe voluto suonare.

Exit mobile version