Tumore dello stomaco: +59% di rischio per chi mangia troppo salato secondo i risultati di una nuova ricerca scientifica
Chi a tavola non sa rinunciare all’aggiunta di sale agli alimenti ha una probabilità di tumore allo stomaco fino al 59% più alta rispetto a chi preferisce cibi “giusti” di sale o sciapi. È quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Cancer Causes & Control che conferma il legame tra sale e cancro allo stomaco, il quinto tumore al mondo per diffusione e quarto per mortalità. La ricerca è stata condotta nell’ambito del consorzio internazionale Stomach cancer Pooling Project (StoP), che coinvolge anche l’Italia, e ha analizzato i dati di 25 studi realizzati in seno al progetto, valutando oltre 10 mila casi di cancro allo stomaco e 24 mila persone di controllo.
“Numerose revisioni sistematiche hanno riportato che il consumo eccessivo di sale è associato al rischio di cancro dello stomaco e il World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research ha classificato il sale come un importante fattore di rischio per il cancro gastrico”, scrivono i ricercatori. Tuttavia quantificare questo rischio non è semplice, anche perché molto complesso è misurare l’effettivo consumo di sale da parte di un individuo, dal momento che la sostanza può essere contenuta, in forma mascherata, in molti alimenti. Per questo i ricercatori hanno usato indicatori indiretti, per esempio la preferenza per i cibi molto salati (rispetto a cibi ‘normali’ o sciapi) o l’abitudine a mettere il sale in tavola o, ancora, la frequenza con cui si mangiano cibi conservati grazie al sale come i salumi. Sulla base di questi indicatori, lo studio ha rilevato che per chi preferisce mangiare cibi molto salati il rischio di cancro allo stomaco è del 59% più alto; in chi porta sempre il sale in tavola l’aumento del rischio è del 33%, mentre chi consuma spesso cibi ad alto contenuto di sale o conservati con il sale le probabilità di tumore sono del 24% più alte. Secondo la ricerca il sale aumenta il rischio di cancro attraverso due meccanismi: stimola la mucosa gastrica, inducendo una proliferazione incontrollata delle cellule, e indebolisce la protezione dello stomaco contro le infezioni da Helicobacter pylori, che costituiscono un fattore cancerogeno.