Alzheimer: il Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease (JPAD) ha pubblicato i dati degli studi registrativi di Fase 3 EMERGE ed ENGAGE sul trattamento con aducanumab
Il Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease (JPAD) ha pubblicato un manoscritto, sottoposto a peer-review, che analizza i dati degli studi registrativi di Fase 3 EMERGE ed ENGAGE sul trattamento con aducanumab 100 mg/mL tramite iniezione per via endovenosa in pazienti allo stadio iniziale della malattia di Alzheimer. La pubblicazione comprende i risultati rispetto agli endpoint primari, secondari e terziari degli studi, nonché i dati sulla sicurezza e le sotto-analisi sui biomarcatori.
“La pubblicazione peer-reviewed di questi dati è una testimonianza dell’importanza dei risultati per la comunità scientifica, così come per i pazienti con Alzheimer e i loro caregiver”, ha dichiarato Paul Aisen, Alzheimer Therapeutic Research Institute, University of Southern California, San Diego. “La malattia di Alzheimer è una condizione incredibilmente complessa e questo set di dati è fondamentale per il progresso della nostra comprensione dei risultati provenienti dagli studi di fase 3”. La testata sulla quale sono stati pubblicati i due trial è peer reviewed anche se con impact factor minore rispetto a quelle più prestigiose.
EMERGE e ENGAGE erano due studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, globali, di fase 3 di aducanumab in pazienti con malattia di Alzheimer precoce. Questi studi hanno coinvolto 348 siti in 20 paesi. PARTECIPANTI: I partecipanti comprendevano 1638 (EMERGE) e 1647 (ENGAGE) pazienti (di età compresa tra 50 e 85 anni, patologia amiloide confermata) che soddisfacevano i criteri clinici per decadimento cognitivo lieve dovuto alla malattia di Alzheimer o demenza lieve della malattia di Alzheimer, di cui 1812 (55,2%) hanno completato lo studio.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale 1:1:1 a ricevere aducanumab a bassa dose (3 o 6 mg/kg di dose target), ad alta dose (10 mg/kg di dose target), o placebo tramite infusione IV una volta ogni 4 settimane per 76 settimane. La misura di risultato primaria era il cambiamento dal basale alla settimana 78 sul Clinical Dementia Rating Sum of Boxes (CDR-SB), una scala integrata che valuta sia la funzione che la cognizione. Altre misure includevano valutazioni di sicurezza; risultati clinici secondari e terziari che valutavano la cognizione, la funzione e il comportamento; e punti finali dei biomarcatori.
EMERGE e ENGAGE sono stati interrotti sulla base di analisi di futilità dei dati raggruppati dal primo 50% circa dei pazienti arruolati; le successive analisi di efficacia hanno incluso i dati da un più ampio set di dati raccolti fino alla dichiarazione di futilità e hanno seguito analisi statistiche prespecificate.
L’endpoint primario è stato raggiunto in EMERGE (differenza di -0,39 per aducanumab ad alte dosi rispetto al placebo [95% CI, -0,69 a -0,09; P=.012; 22% di diminuzione]) ma non in ENGAGE (differenza di 0,03, [95% CI, -0,26 a 0,33; P=.833; 2% di aumento]).
I risultati dei sottostudi sui biomarcatori hanno confermato l’impegno del target e la riduzione dose-dipendente dei marcatori della fisiopatologia della malattia di Alzheimer. L’evento avverso più comune è stato l’edema delle anomalie di imaging legate all’amiloide.
I dati di EMERGE hanno dimostrato un cambiamento statisticamente significativo in tutti e quattro gli endpoint clinici primari e secondari. ENGAGE non ha soddisfatto i suoi endpoint primari o secondari. In entrambi gli studi è stata osservata una riduzione dose- e tempo-dipendente dei marcatori fisiopatologici della malattia di Alzheimer.
Nel giugno 2021, l’ Fda degli Stati Uniti ha approvato in via accelerata aducanumab, primo trattamento per l’Alzheimer in grado di agire sui meccanismi fisiopatologici caratterizzanti la malattia. Aducanumab è indicato per il trattamento della malattia di Alzheimer in pazienti con declino cognitivo lieve o demenza lieve, in coerenza con la popolazione che ha ricevuto il trattamento negli studi clinici. Non sono disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia dell’avvio del trattamento in altre fasi della malattia, più precoci o più tardive. Questa indicazione è stata avvallata a seguito della procedura di approvazione accelerata concessa da Fda sulla base della riduzione delle placche di proteina beta-amiloide osservata nei pazienti trattati con aducanumab. La conferma dell’approvazione per questa indicazione è subordinata alla verifica del beneficio clinico nel corso di uno o più studi di conferma.
Bibliografia
S. Budd Haeberlein, P.S. Aisen, F. Barkhof Two randomized phase 3 studies of aducanumab in early alzheimer’s disease J Prev Alz Dis 2022; Published online March 18, 2022, link Link