ILEP pubblica un position paper con una serie di raccomandazioni sui modi per migliorare l’aderenza alla terapia con statine
Un position paper – pubblicato sul “Journal of Cachexia, Sarcopenia and Muscle” e stilato dall’International Lipid Expert Panel (ILEP), un gruppo di oltre 70 esperti di tutto il mondo – contiene una serie di raccomandazioni sui modi per migliorare l’aderenza alla terapia con statine, offrendo così ai medici una guida su come distinguere tra i veri effetti collaterali delle statine e quelli derivanti dalle aspettative dei pazienti.
Il documento, in particolare, fornisce un approccio graduale alla diagnosi e alla gestione dei sintomi quali i dolori muscolari e incoraggia i pazienti a continuare la terapia con statine che è stata loro prescritta.
Gli autori – guidati a Peter E. Penson, docente di Farmacologia cardiovascolare alla John Moores University di Liverpool (UK) – ricordano come le statine siano tra i farmaci più comunemente prescritti a livello globale, con «prove forti e inequivocabili» che il trattamento con questi ipolipemizzanti determini una differenza significativa nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e della mortalità che ne deriva.
Sottolineano poi come, sebbene una recente meta-analisi abbia mostrato che la prevalenza dell’intolleranza alle statine sia inferiore al 10%, «ben un paziente su due smette di assumere statine, riduce la dose o le assume irregolarmente perché ritiene che siano responsabili di effetti collaterali».
Oltre all’errata attribuzione di fitte e dolori, una parte sostanziale dei sintomi muscolari associati alle statine (SAMS) deriva dall’azione dell’assunzione di farmaci e dall’aspettativa che i farmaci causino effetti collaterali. Una revisione sistematica degli studi ha stimato che tra il 38% e il 78% dell’intolleranza alle statine correlata a SAMS potrebbe essere attribuita alla sola aspettativa.
Le aspettative del paziente
Il presidente dell’ILEP, Maciej Banach, dell’Università di Medicina di Lodz e dell’Università di Zielona Góra, in Polonia, che ha originato queste raccomandazioni, dichiara che «c’è un enorme problema mondiale relativo alla corretta diagnosi dell’intolleranza alle statine. Sappiamo inoltre che la maggior parte degli effetti collaterali diagnosticati come derivanti dalle statine non dovrebbero, di fatto, essere attribuiti a questo tipo di terapia».
Banach, in particolare, sottolinea come fino al 70% dei sintomi degli effetti collaterali attribuiti alle statine possa essere dovuto a un fenomeno psicologico chiamato effetto “nocebo” o “drucebo”.
«L’effetto ‘nocebo/drucebo’ si manifesta quando le aspettative dei pazienti circa gli effetti collaterali che sperimenteranno con le statine si traducono in loro in un’effettiva esperienza di questi sintomi» spiega Banach.
Le conoscenze acquisite – per esempio – da Internet, volantini, amici, familiari e altre fonti sugli effetti collaterali più comuni (dolori muscolari o epatici) possono «portare a interrompere la terapia e, quindi, ad aumentare il rischio di problemi cardiaci, ictus e morte» avvisa.
«I benefici delle statine non sono visti immediatamente dai pazienti, mentre gli effetti avversi associati sono più tangibili e così tanti pazienti smettono di assumere statine, mettendosi così a rischio di gravi malattie o morte» aggiungono Pensom e colleghi.
Raccomandazioni basate sulle prove
Gli autori hanno espresso la speranza che le loro raccomandazioni aiutino i medici a migliorare l’assistenza centrata sul paziente per i soggetti a rischio di malattie cardiovascolari e li supportino a comprendere il motivo del loro trattamento, i benefici (incluso il fatto che le statine possono prolungare la loro vita) e i potenziali danni, consentendogli così di «prendere una decisione pienamente informata sull’inizio e la continuazione della terapia».
Le raccomandazioni sono centrate su tre punti:
- gli operatori sanitari dovrebbero considerare l’effetto nocebo/drucebo quando prescrivono per la prima volta le statine e fornire informazioni ai pazienti su razionale e benefici della terapia;
- il Piano di intervento lipidico personalizzato (PLIP) dovrebbe essere utilizzato per aiutare questo processo. Il PLIP offre una stima del rischio di malattie cardiovascolari a 10 anni del paziente con e senza terapia con statine, oltre a fornire informazioni chiare sugli effetti collaterali avversi, incluso il fatto che i sintomi muscolari sono comuni ma raramente causati dalle statine;
- indicazioni su come diagnosticare efficacemente l’intolleranza alle statine ed escludere l’effetto nocebo/ drucebo.
All’interno delle raccomandazioni si raccomanda un follow-up di routine per verificare la sicurezza e l’efficacia della terapia e vengono fornite strategie per la gestione dei pazienti con completa intolleranza alle statine.
Vengono inoltre offerti consigli su come migliorare l’aderenza alla terapia con statine e suggerimenti per l’identificazione e la gestione del «numero relativamente piccolo di pazienti che hanno una vera intolleranza alle statine».
I punti-chiave
Penson e colleghi sottolineano come questo sia il primo documento ad affrontare esplicitamente l’effetto nocebo/drucebo e a offrire «suggerimenti pratici e basati sulle prove» per aiutare a sostenere le persone che sono a rischio di malattie cardiovascolari, ma che sperimentano effetti avversi attribuibili ai loro farmaci.
Aggiungono come il PLIP riassuma importanti consigli sullo stile di vita per aiutare i pazienti a ridurre il rischio di infarti e ictus e discuta anche le prove di altri farmaci (cioè non statine) che possono essere utilizzati per ridurre i livelli del colesterolo.
Gli autori sottolineano infine come «la stragrande maggioranza dei pazienti possa assumere statine in modo sicuro e che i benefici superino di gran lunga il potenziale rischio di effetti collaterali» e, quindi, come il rischio di problemi cardiaci, ictus e morte in un individuo possa essere ridotto.
Riferimento bibliografico:
Penson PE, Brucker E, Marais D, et al. Step-by-step diagnosis and management of the nocebo/drucebo effect in statin-associated muscle symptoms patients: a position paper from the International Lipid Expert Panel (ILEP). J Cachexia Sarcopenia Muscle. 2022 Mar 10. doi: https://doi.org/10.1002/jcsm.12960. [Epub ahead of print] Link