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Inail riconosce l’infortunio al lavoratore ferito per soccorrere una donna

Inail Lazio

L’Inail riconosce l’infortunio a Michele Dal Forno, il lavoratore che nel soccorrere una donna aveva riportato una ferita al volto

Premiato il coraggio di chi non si è girato dall’altra parte. L’Inail ha riconosciuto come infortunio sul lavoro la ferita al volto subita da Michele Dal Forno, dipendente addetto alle consegne poco più che ventenne di una pizzeria di Verona che il 17 aprile 2021, nel difendere una ragazza di 16 anni in balìa di due bulli, ha rimediato un taglio alla guancia, dal naso fino all’orecchio. L’Istituto ha concorso alle cure del giovane aggredito, erogando circa 30mila euro. Quella terribile giornata di un anno fa, Michele ha appena consegnato delle pizze in un’abitazione poco fuori dal centro della città scaligera quando si accorge di una ragazza in difficoltà. Due adolescenti che sono accanto alla donna lo insospettiscono. Il giovane si avvicina per accertarsi che la ragazza stia bene. Uno dei due estrae un coltello. La lama taglia la guancia di Dal Forno. Michele viene portato in ospedale dove occorrono 50 punti di sutura per chiudere la ferita.

Marconi (Inail Verona): “Ha tenuto fede a un obbligo superiore di natura morale ed etica”. Sul riconoscimento dell’infortunio sul lavoro da parte dell’Istituto, la responsabile dell’Inail di Verona, Stefania Marconi, ha spiegato all’edizione locale del Corriere della sera che si tratta di “una scelta corretta dal punto di vista giuridico, ma soprattutto vuole essere un messaggio: lo Stato sostiene il valore della solidarietà e si schiera con chi ha il coraggio di non voltarsi dall’altra parte”. Dal Forno, infatti, “ha tenuto fede a un obbligo superiore di natura morale ed etica. Trovo sia stata la decisione giusta. Specie in un periodo come questo, è bello sapere che la solidarietà è un valore talmente importante da essere ‘protetto’ anche da leggi e regolamenti del nostro Paese”.

“Non è stato un gesto arbitrario o diretto al soddisfacimento di esigenze personali”. In una nota l’Istituto ha specificato la natura del caso, evidenziando come l’aggressione subita dal ragazzo sia da collegare all’attività lavorativa svolta, sebbene le ragioni dell’aggressione risultino estranee alla stessa. “Il signor Dal Forno – si legge – si è trovato nel luogo ove era sorto l’obbligo di soccorso nei confronti del terzo che in quel particolare momento appariva in una situazione di pericolo imminente”. L’infortunio “conseguente all’aggressione subita nel prestare soccorso al terzo esposto al pericolo”, prosegue la nota, “non può considerarsi gesto arbitrario ovvero diretto al soddisfacimento di esigenze personali tali da escludere la sussistenza dell’occasione di lavoro e, pertanto, l’evento è da ritenersi meritevole di tutela assicurativa”.

“Io sono anche questa cicatrice”. A un anno di distanza dall’aggressione e dopo tre interventi, Michele ha un volto nuovo. La tenacia del giovane lavoratore e l’ondata di solidarietà che l’ha visto protagonista hanno aiutato l’eroe di questa vicenda ad affrontare diversi interventi chirurgici e a risollevarsi. Grazie a una raccolta fondi sono arrivate anche delle donazioni che l’hanno aiutato e sostenuto. In un’intervista rilasciata all’edizione locale del Corriere della sera, il giovane lavoratore nei giorni scorsi è tornato sulla vicenda e sul percorso intrapreso per uscirne: “All’inizio è stata dura, pensavo che lo sfregio non sarebbe andato via, che avrei dovuto conviverci per sempre. E a 22 anni non è facile accettare l’idea di ritrovarsi con un taglio di quel tipo in mezzo alla faccia. Ma ora va meglio, e non solo perché con la chirurgia la cicatrice è quasi scomparsa. La verità è che, anche grazie agli incontri con una brava psicologa, ho imparato ad accettare il fatto che fa parte di me, è il segno di ciò che sono stato in grado di fare e dei valori che mi porto dentro. Io sono anche questa cicatrice”.

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