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Fernet-Branca: tutto quello che c’è da sapere sul consumo nel mondo

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Credere che il Fernet-Branca sia un semplice dopo pasto da gustare in compagnia, è una definizione estremamente riduttiva e limitante rispetto alle grandi potenzialità che questo prodotto, nato dall’intuizione di Bernardino Branca nel 1845, può realmente offrire.

La sua ricetta, nota solo a Niccolò Branca, attuale Presidente e Amministratore delegato del gruppo Branca International e tramandata di generazione in generazione, è il risultato di 27 tra erbe, spezie e radici, che rendono il suo gusto non solo inconfondibile, ma anche estremamente versatile. Dai mix più semplici, come quelli con Coca Cola o Chinotto, a quelli più complessi dei cocktail che nel mondo i barman si sono divertiti a sperimentare per creare dei mix davvero sorprendenti.

Nel mondo? Proprio così. Fernet-Branca è un rito non solo Italiano. Anzi, possiamo affermare con certezza che la Fratelli Branca Distillerie sia da sempre una realtà internazionale. Fernet-Branca, da prodotto “made in Milano” ha infatti girato e, ancora gira, il mondo in lungo e in largo.

Il Fernet-Branca, dopo aver conquistato il Bel Paese si diffuse prima in Europa e in seguito anche in Nord e Sud America, grazie alle ondate migratorie italiane che proprio nel periodo della Grande Depressione raggiunsero punte mai toccate in passato, spingendo i figli di Bernardino Branca (Luigi, Giuseppe e Stefano) a superare rapidamente la fase artigianale, divenendo imprenditori di successo.

Proprio a partire dagli anni Trenta, grazie alla fama di rimedio digestivo, il Fernet-Branca si diffuse in tutti gli Stati Uniti e fu venduto durante gli anni del Proibizionismo. I nostri connazionali migrati negli USA erano infatti soliti trasportare con sé il Fernet in piccole boccette per utilizzarlo poi come medicinale grazie alle sue proprietà digestive e benefiche.

Fernet-Branca negli Stati Uniti, oggi, gioca il ruolo di protagonista a San Francisco, la città più bohémien della West Coast, che seduce da tempo grazie alla sua allure esotica e retrò. L’amaro è diventato un vero e proprio cult tanto da entrare nei listini di locali in voga, tra cui il Virgil’s Sea Room e sostituire lo champagne per il classico brindisi della mezzanotte di Capodanno. Il 70% dei consumi di Fernet-Branca in USA, inoltre, avviene a Frisco, dove l’amaro è un must, bevuto liscio o come ingrediente di cocktail dal sapore internazionale. E proprio a San Francisco nasce il rito più cult della storia, intorno ad un amaro: nel 2013, infatti, nasce la prima COIN Fernet-Branca. Nella Weast Coast i bartender erano abituati a farsi uno shot di Fernet-Branca al cambio turno e questo rituale è diventato famoso e conosciuto come “la stretta di mano dei Bartender”, il cui obiettivo era proprio quello di siglare il momento in cui il dovere del Bartending veniva passato all’altro collega.Un’usanza molto comune nella comunità dei Bartender e all’interno del mondo del Bartending. Fernet-Branca ha colto questa opportunità per far evolvere il rituale andando a creare una medaglia, una COIN appunto, che celebrasse proprio questo preciso momento.

Da quell’istante, questo rito si è esteso a tutti i Bar degli Stati Uniti e del mondo, così che quando un Bartender visita un altro bar e mostra la Fernet-Branca COIN sul bancone all’altro Bartender, gli viene offerto uno shot di Fernet-Branca, a meno che l’altro Bartender non risponda con un’altra COIN e allora subentra «la stretta di mano dei Bartender» volta a celebrare la loro unione nella Community.

Dal consumo personale di Fernet-Branca all’importazione vera e propria il passo fu breve e funzionò in modo impeccabile, soprattutto in Sudamerica, se si considera che, ad oggi, proprio in Argentina il fernet-branca è l’amaro più consumato nel comparto spirits e, a Buenos Aires, è situato l’unico impianto di produzione del Fernet al di fuori dei confini italiani.

La conferma dell’indissolubile legame che unisce Fernet-Branca all’Argentina deriva non solo dal fatto che il consumo dell’amaro detiene il primato indiscusso nella categoria degli alcolici ma, soprattutto, dall’esistenza di diversi bar e locali che portano il nome del nostro Fernet, basti pensare alla famosa Ferneteria di Buenos Aires. Non solo, nel 2011, Fratelli Branca ha inaugurato il suo primo Glaciobar del Sud America, a El Calafate, nell’Argentina del Sud, dove il pubblico può godersi e degustare i cocktail preparati rigorosamente coi prodotti delle Distillerie, a una temperatura di -10°.

Nel paese, la passione per il Fernet-Branca World non si limita alla tavola ma coinvolge anche altri aspetti, tra cui l’arte. Così come in Italia, Fratelli Branca ha cercato anche in Argentina un proficuo incontro con l’arte per comunicare al pubblico la sua filosofia imprenditoriale e i suoi prodotti . È alla notevole attrazione che suscita l’estetica di Fernet-Branca che si deve l’idea di invitare i giovani artisti argentini ad aggiungere le proprie singolari visioni alla già ricca tradizione artistica del Gruppo Branca. L’idea si è concretizzata nel 2008 in un’iniziativa di grande interesse pubblico, un concorso annuale di manifesti pubblicitari chiamato “Arte Único”. L’iniziativa è stata protagonista di un’evoluzione senza precedenti, diventando negli anni una competition di riferimento nel mondo dell’illustrazione e, da qualche anno, della grafica dinamica. I moderni manifesti, premiati in diversi concorsi, inoltre, nutrono ora la collezione d’arte dei Fratelli Branca e rappresentano un modo per creare continuità tra arte comunicativa, Fernet e popolo argentino.

Se comunque è vero che, in Argentina, il felice matrimonio tra Fernet e Cola continua duraturo, tanto da essere finito in una celebre canzone del gruppo rock argentino Vilma Palma and the Vampires “Fernet e Coca”, è altrettanto vero che i cocktail, rigorosamente dal sapore internazionale, che lo vedono protagonista sono sempre più numerosi. Il suo carattere forte ha personalità e versatilità tali da permettere ai mixologist di tutto il mondo di usarlo nei modi più disparati e di creare e regalare ai consumatori vere e proprie esperienze sensoriali e di gusto.

Il fenomeno Fernet-Branca, infatti, non si limita tuttavia ai successi sudamericani: i barman di tutto il mondo, specie da quando il vintage è tanto in voga, stanno riscoprendo liquori tradizionali cui dare nuova vita e risalto e si divertono a creare mix in grado di sorprendere ed emozionare. In questo trend, non poteva che avere un ruolo di rilievo anche il nostro noto digestivo che diventa sempre più fonte di ispirazione e materia prima di veri e propri viaggi nel gusto.

La diffusione dell’amaro non si limita ad oltreoceano ma influenza notevolmente anche il Vecchio Continente. Un esempio calzante è la diffusione del Fernet nell’Europa del Nord, resa possibile anche dal classico e intramontabile Hanky Panky, il cocktail nato dall’idea di Ada Coleman. A base di Fernet-Branca, gin e vermouth Antica Formula Carpano, l’Hanky Panky è stato inventato da un’avanguardista signora bartender del Gran Hotel di Savoy a Londra durante gli Anni Venti ed ora è servito in tutto il mondo tanto che, nel 2015, è stato inserito da Drinks International nella lista dei 50 migliori cocktail più venduti. Oggi il Fernet-Branca è bevuto nei modi più curiosi e disparati come nei paesi del Nord. Europa come Danimarca, Svezia e Norvegia, dove viene usato come shot tra una birra e l’altra o addirittura certi cultori che lo consumano inserendo uno shot o una bottiglietta da 2 cl di Fernet all’interno dello stesso boccale di birra.

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