Cos’è lo stress? Come riconoscere eustress (stress buono) e distress (stress cattivo)? Gli psicologi spiegano come prevenirli e sfruttarli
Cos’è lo stress? Come riconoscere eustress (stress buono) e distress (stress cattivo)? Quali sono le loro caratteristiche principali e le loro differenze? L’eustress può trasformarsi in distress? E viceversa, il distress può diventare eustress?
Gli esperti di Guidapsicologi.it affrontano il tema dello stress, osservando che a seconda dell’individuo, vi è chi può essere maggiormente incline a episodi di stress negativo piuttosto che positivo – e viceversa -, e ci lasciano alcuni consigli per prevenire il distress e sfruttare al meglio l’eustress.
Cos’è lo stress?
Come premessa è importante chiarire un punto: lo stress è necessario e dobbiamo averlo tutti. Perché lo stress ci fa “controllare e creare legami con il nostro ambiente”. Quando si manifesta, si tratta di una reazione da un lato interna, che attiva il “saper fare bene”, e dall’altro esterna, che coincide con quello che gli altri mi chiedono di fare e se posso farlo. Se manteniamo la nostra onestà e vediamo che siamo in grado di svolgere il compito, che riusciamo a fare ciò che ci siamo prefissati in modo appropriato, allora lo stress è controllato. E si tratta di stress positivo. Se al contrario ci provoca, internamente o esternamente, uno squilibrio, dobbiamo affrontarlo immediatamente senza dargli spazio per aumentare. Lo stress è adattamento a una domanda che sorge in qualsiasi momento della vita. È necessario e deve esistere, è quella prova quotidiana che ci imponiamo per non cadere nella monotonia del quotidiano, quel processo di apprendimento di un nuovo concetto che ci aiuta ad accrescere la nostra conoscenza. È sempre necessario e dobbiamo avere lo stress. È importante tener presente che si tratta di un controllo adattativo, che a seconda delle occasioni può essere o meno raggiunto, e che anche “arrendersi” è un’opzione.
Come riconoscere eustress e distress. Differenze e caratteristiche principali di stress buono e stress cattivo
L’eustress è uno stress positivo. A differenza del distress, noto anche come stress negativo, l’eustress è ciò che ci aiuta a trovare la motivazione, migliorare la nostra produttività e raggiungere i nostri obiettivi. È probabile che una persona che si sente sicura delle proprie capacità sperimenti uno stress positivo. Se invece percepisce una situazione di minaccia e di angoscia, allora proverà uno stress negativo, accompagnato da sintomi psicofisici come insonnia o mal di testa.
Ma attenzione, bisogna monitorare anche l’eustress, perché come ogni cosa, quando è in eccesso è inappropriata: l’eustress è faticoso ed esigente con il soggetto e con l’ambiente, è più positivo perché ci si vede sempre capaci di fare tutto e si prevede la possibilità di raggiungere la meta. Ma non bisogna esagerare. Con il distress, invece, viene fuori la versione più negativa di noi stessi. Fin dall’inizio mettiamo in discussione la possibilità di riuscire a portare a termine un obiettivo e le nostre capacità, e così emerge il “non lo faccio e così evito i problemi”. Ecco alcune caratteristiche per riconoscere eustress e distress:
Stress positivo (eustress)
Genera attenzione ed emozione
Aumenta la produttività
Amplifica la consapevolezza di sé
Durata a breve termine
Stress negativo (angoscia)
Genera preoccupazione, ansia e sentimenti negativi
Comporta problemi e disagi a livello psicofisico
Diminuisce la produttività e le nostre capacità di reagire
Durata a lungo termine
L’eustress può diventare distress? E viceversa, il distress può diventare eustress?
Lo stress può essere buono o cattivo, dipende da che punto di vista affrontiamo la situazione. Se in un primo momento non ci è chiaro ciò che ci si presenta davanti, allora si genera distress, che però con una riformulazione temporanea può diventare un “perché no, andiamoci”, e quindi eustress. Allo stesso modo, quando di primo acchito affrontiamo un’attività con entusiasmo, può assalirci il dubbio, e passiamo dall’eustress al distress. Ci succede più spesso di quanto immaginiamo, la doppia componente stress buono/cattivo c’è sempre, ed è proprio grazie a questa dicotomia che possiamo cambiare il nostro approccio e raggiungere i nostri obiettivi.
Ci sono persone più inclini a soffrire distress o eustress
Ogni personalità ha chiare componenti legate maggiormente all’eustress o al distress, ma un gran peso ce l’ha anche l’atteggiamento con cui vengono affrontate le singole situazioni. Certo, un perfezionista esigente può iniziare a sentirsi stressato a seconda delle circostanze, ma tale perfezione può portarlo a subire momenti di angoscia durante il processo più a causa della sua tendenza all’autopunizione che per le sue capacità. Le persone che invece affrontano la vita e si adattano in modo positivo tendono a controllare meglio i propri livelli di stress e a concentrarsi su di esso come un semplice gioco. Essere in grado di accettare le sconfitte e imparare da esse è fondamentale anche per la gestione dello stress in futuro e a lungo termine.
Suggerimenti per prevenire lo stress e sfruttare l’eustress
Cerca il motivo che si nasconde dietro ogni situazione stressante per imparare a gestire l’angoscia
Suddividi le azioni in attività più piccole e più facili da gestire
Concentrati su quegli aspetti che sono sotto il tuo controllo
Fai più esercizio fisico, lo sport solitamente è amico dell’eustress
Pratica mindfulness per evitare un sovraccarico di pensieri negativi
Lavora sul tuo dialogo interiore praticando l’auto-compassione. Dobbiamo eliminare la costante autocritica e imparare a essere compassionevoli con noi stessi per proteggere e rafforzare la nostra autostima.
Cosa c’è che non va, se tutto va bene? Le cause potrebbero derivare dalle scelte del passato.
Per prevenire qualsiasi tipo di stress, bisogna fare chiarezza e affrontare le situazioni con la mente lucida, vagliando le vere alternative di successo e come raggiungerle. Osservare queste alternative ci aiuta ad affrontare qualsiasi momento della vita. Impariamo a visualizzare sempre più di un’opzione davanti a noi, più di una possibile soluzione. L’anticipazione di possibili azioni future, visualizzate e analizzate con semplicità, aiuta ad assumere un maggior controllo e una maggiore concentrazione. Infine, non dobbiamo dimenticare che lo stress non è mai uguale all’ansia, perché lo stress può essere incanalato a nostro favore in ogni momento e ci porterà sempre a completare l’azione. È importante non permettere che lo stress duri più a lungo dell’azione che intendiamo intraprendere, perché è lì che diventa cronico e ci causa diversi problemi. Dobbiamo mantenere il pensiero e l’attenzione sugli eventi reali, con lo sguardo positivo e diretto al raggiungimento dei nostri obiettivi.