L’ira del M5S per la stroncatura di Draghi al superbonus: “Misura che ci invidia tutto il mondo”. E il Governo scricchiola
Continuano a tenere banco in casa M5S le dichiarazioni sul superbonus del premier Mario Draghi ieri al Parlamento europeo. All’assemblea di Strasburgo, il presidente del Consiglio si era detto non d’accordo sulla validità della misura che, come spiegato sul sito del Governo, “punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni” grazie a una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.
LE PAROLE DI DRAGHI SUL SUPERBONUS
Draghi aveva sottolineato come “il costo di efficientamento e i prezzi necessari per attuare le ristrutturazioni siano più che triplicati, dal momento che il bonus toglie di per sé l’incentivo alla trattativa sul prezzo”. Parole che non sono affatto piaciute al Movimento, principale sponsor del provvedimento.
LA REPLICA DI CONTE: “NON SO DI QUALE DRAGHI PARLARE”
“Io non so di quale Draghi parlare, se del Draghi che nel Consiglio dei ministri approva la norma che proroga il superbonus o se del Draghi che va al Parlamento europeo a parlare male di una misura che ha consentito a lui di andare in giro per l’Europa a fregiarsi di un Pil del 6,6%“, punge Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di presentazione della scuola di formazione del M5S.
“Siamo rimasti molto amareggiati – aggiunge Conte a TgCom24 – Non è una questione personale ma da chiarire agli 11 milioni di italiani che ci hanno votato. Il superbonus è una misura che tutto il mondo ci ha invidiato. Se abbiamo avuto 130mila nuovi occupati in più nel 2021 rispetto al 2020 è grazie al superbonus”.
PATUANELLI: “DA DRAGHI MESSAGGIO SBAGLIATO, SEGNALE NEGATIVO”
“Ieri mi è esploso il telefono, sono stato un progettista e il mio mondo mi ha cercato per capire cosa stava succedendo”. Ma “voglio dare un segnale di tranquillità a chi fa impresa e che ha bisogno di certezze: il Governo ritiene che il Superbonus sia una misura che funziona ed è stato giusta prorogarla. Non si può dare un messaggio sbagliato: il Governo pensa questo esattamente come tutto l’arco parlamentare ritiene che quella sia una misura fondamentale”. Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, lo dice a margine dell’inaugurazione del Macfrut a Rimini commentando quanto detto da Draghi ieri, in sede di replica all’Europarlamento.
“Posso capire che personalmente il presidente non condivida questa misura, che tra l’altro è stata fatta dal Movimento 5 Stelle ed era parte del quesito che ci ha consentito di partecipare a questo Governo – prosegue Patuanelli – capisco la sua posizione personale, però credo che sia un segnale negativo che diamo all’Europa e alle imprese che invece dovremmo cercare di tranquillizzare in questa fase così delicata”.
“PROBLEMI PER IL GOVERNO? NO, PERCHÉ SUPERBONUS NON È UN PROBLEMA”
“Non c’è nessun problema per il Governo perché non c’è nessun problema per il Superbonus”, assicura Patuanelli. “Non vedo perché dobbiamo ragionare della vita del Governo rispetto a un elemento che non c’è – osserva il ministro -, il superbonus è uscito da questo Governo, ogni volta che lo si è toccato, si è fatto con una proroga o con un aumento della dotazione o comunque con un potenziamento e non con un arretramento. Quindi non c’è motivo di pensare che non sarà così in futuro. Il superbonus ha una scadenza, che è stata già decisa, che è scaglionata rispetto al tipo di interventi ma non c’è nessun problema per il Governo perché non c’è nessun problema per il superbonus”.
“SPIACE CHE DRAGHI CRITICHI IN UE DICENDO COSE SBAGLIATE”
“La cosa che mi dispiace – sottolinea il ministro delle Politiche agricole – è solo che il Presidente del Consiglio del nostro Paese critichi una misura del suo Governo in un consesso europeo, lo stesso che, quando ci ha comunicato la relazione della tranche del Pnrr qualche settimana fa, la prima misura che ha citato come virtuosa è stata la proroga degli strumenti di efficientemente energetico degli edifici”.
Per Patuanelli,”anche tecnicamente le cose che ha detto non sono corrette. Il superbonus è stato accompagnato da un primo decreto fatto da me quando ero allo Sviluppo economico aggiornato da Cingolani ad aprile” ed è “accompagnato da un cap ai prezzi” sui quali si valutano le offerte delle imprese in relazione alle zone climatiche. Quindi che con la misura sia stata “tolta la contrattazione non è vero”, anche perché c’è “un tecnico asseveratore che verifica la congruità del prezzo rispetto ai prezzari”, dice il titolare del Mipaaf.
“Il superbonus – conclude Patuanelli – non è una misura del M5S ma è una misura del Paese che è servita a raggiungere 6,6% di crescita nel 2021, è una misura che ha fatto ripartire un settore che era fermo dal 2008“.
CNA: “SORPRESA E DELUSIONE PER LE PAROLE DI DRAGHI”
Sul tema interviene anche la Cna, che esprime “sorpresa e delusione” per le valutazioni sul superbonus 110% da parte del presidente del Consiglio intervenendo in aula all’Europarlamento a Strasburgo. “La misura ha dimostrato di coniugare le esigenze di riqualificazione energetica degli immobili residenziali e di funzionare da volano per l’intero comparto delle costruzioni e della ripresa economica del Paese”, sottolinea Cna.
“Sorprende in particolare la continua messa in discussione degli incentivi all’edilizia – prosegue Cna – che sono parte integrante della programmazione della politica economica approvata dal Governo e dal Parlamento attraverso il Def e la legge di Bilancio. Si alimenta così un clima di incertezza, anche per le continue modifiche normative, che scoraggia la propensione agli investimenti, proprio mentre la congiuntura mostra preoccupanti segnali di debolezza”.
“La necessaria azione di monitoraggio sulle misure non giustifica la prospettiva di archiviare a breve l’esperienza dell’incentivo. Piuttosto, da tempo la Confederazione di artigiani e piccole imprese sollecita l’avvio di un confronto con il Governo per definire un assetto organico del sistema degli incentivi all’edilizia, anche rivedendo l’entità dei benefici, in un quadro di certezze per i committenti e le imprese e di stabilità nel tempo che rappresentano le condizioni essenziali per l’efficacia delle misure”, conclude Cna come riferisce la Dire (www.dire.it).