Guerra in Ucraina, Draghi da Washington: “Golia non c’è più. La Russia non è più invincibile. Il conflitto ha cambiato fisionomia”
“La guerra ha cambiato fisionomia: inizialmente si pensava ci fosse un Golia e un Davide, era un’impresa disperata che sembrava non riuscire. Oggi il panorama si è completamente capovolto. Non c’è più un Golia. La parte che sembrava invincibile non lo è più”. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa all’ambasciata italiana a Washington.
Un tavolo tra Russia e America? “Il tavolo deve essere con tutti, l’Ucraina è l’attore principale. Bisogna togliere il sospetto, che gli ucraini hanno, che si arrivi a una pace imposta che magari fa comodo a europei, americani e russi. Questa è una ricetta per il disastro perché la pace non sarà credibile, ci sarà una finta pace”, dice il premier. “La partecipazione delle parti coinvolte è critica perché questa pace sia sostenibile negli anni a venire”, aggiunge.
“Bisogna riavviare i contatti a tutti i livelli, bisogna essere capaci – non di dimenticare perché è impossibile – ma di guardare al futuro. Bisogna pensare alla ricostruzione dell’Ucraina e Paesi come l’Italia non hanno nel bilancio nazionale le risorse, tutta l’Europa deve dare una risposta collettiva. L’Italia farà la sua parte ma deve farla assieme a tutti gli altri“.
AL TAVOLO CON PUTIN? TENTATI DAL NO, MA NON POSSIAMO ABBANDONARE
“Da un lato saremo tutti tentati di non sederci allo stesso tavolo in cui si siede Putin. Dall’altro c’è il fatto che il resto del mondo è intorno a quel tavolo. E alzarsi significa abbandonare il resto del mondo”, dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa a proposito della partecipazione o meno della Russia al G20. Il tema è stato affrontato nel colloquio con Biden.
“Ma non è solo questo. Alla luce della necessità di costruire un tavolo di pace, bisogna un po’ riflettere. Anche perché deve essere una decisione presa da tutti noi europei. Ne parleremo al prossimo Consiglio europeo”.
IL DIALOGO CON LA RUSSIA PUÒ INIZIARE CON LO SBLOCCO DELL’EXPORT DEL GRANO
“Con il presidente Biden abbiamo parlato del pericolo della crisi alimentare, una scarsità provocata essenzialmente dal blocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina perché i porti sono bloccati dalla Russia. Il ministro Lavrov dice che sono minati. Ecco, questo può essere un primo esempio di dialogo tra le parti per salvare decine di milioni di persone nei paesi poveri”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa all’ambasciata italiana a Washington, come riferisce la Dire (www.dire.it). “Se è vero che ci sono queste mine occorre rimuoverle, e i russi devono lasciar partire queste navi per i poveri del mondo”.