L’obsolescenza programmata descrive una strategia per garantire deliberatamente che la versione corrente di un determinato prodotto diventi obsoleta o inutile entro un periodo di tempo noto. Questa mossa proattiva garantisce che i consumatori cercheranno sostituti in futuro, rafforzando così la domanda.
L’obsolescenza può essere raggiunta introducendo un modello sostitutivo superiore o progettando intenzionalmente un prodotto in modo che interrompa il corretto funzionamento all’interno di una finestra specifica. In entrambi i casi, i consumatori in teoria preferiranno i prodotti della prossima generazione rispetto a quelli vecchi.
La comprensione dell’obsolescenza programmata
Diversi settori sono più noti per l’obsolescenza programmata rispetto ad altri. Nella moda, è ampiamente accettato che le calze di nylon siano destinate a correre, richiedendo quindi una sostituzione di routine.
Nel frattempo, nella tecnologia, il ciclo di sostituzione dei dispositivi elettronici personali come gli smartphone è stato storicamente di due o tre anni perché i componenti iniziano a consumarsi e le nuove generazioni di software e sistemi operativi diventano meno compatibili con l’hardware obsoleto. Inoltre, il software è spesso progettato per includere nuove funzionalità e tipi di file incompatibili con le vecchie versioni del programma.
Per non essere da meno, anche l’hardware del computer è un candidato per l’obsolescenza pianificata perché la potenza di calcolo nei microprocessori segue tipicamente la legge di Moore, che osserva che il numero di transistor in grado di adattarsi a un circuito integrato raddoppia circa ogni due anni e il costo della potenza di elaborazione metà ogni due anni.
Un punto di vista alternativo sul concetto di obsolescenza programmata
“Non ci sono più i prodotti di un tempo”. Quanto volte avrete sentito pronunciare questa frase dai nostri genitori o dai nostri nonni, ci verrebbe da pensare che sia una delle tante frasi fatte, al pari della celebre: “Non ci sono più le mezze stagioni!”. E invece no, non si tratta affatto di una frase fatta ma di una situazione reale: “l’obsolescenza programmata”. Nuovi modelli di smartphone a cadenza semestrale, prezzi di riparazione più alti del prezzo d’acquisto, testi scolastici che cambiano di anno in anno seppur le materie rimangono le stesse.
Si tratta forse di una cospirazione o di qualcosa di ben congegnato?
No, tant’è che grazie alle pressioni dell’associazione francese “Hop”, nel 2018 il parlamento Europeo ha realizzato un disegno di legge contro l’obsolescenza programmata, mietendo le prime vittime tra cui: Apple e Samsung. Questa tecnica è stata definita non a caso come la madre del consumismo e trova un facile viatico proprio attorno ai prodotti tecnologici e agli elettrodomestici evoluti di cui oggi disponiamo nelle nostre abitazioni. Nel 2020 è emerso un dato che riguarda l’utilizzo dei dispositivi mobili, utilizzati dal 70% degli utenti attivi sulle piattaforme di gioco online e in particolare per accedere ai siti di casino online legali in Europa.
Dalla società moderna alla società in rete
La nostra epoca viene spesso vista come una rivoluzione in cui tutto sta cambiando assai rapidamente: questo principio trova validità in diversi aspetti, dalle geografie politiche ai modelli economici, dalle relazioni sociali fino ai modi di vivere e di pensare. Tuttavia la società in cui viviamo e agiamo ha antiche e solide radici e, accanto a tanti nuovi fenomeni, mostra anche delle fonti continuità con il mondo dei decenni o addirittura dei secoli passati. Questo vale principalmente per continenti come il nostro, quello europeo, ma anche per Asia e Africa, più degli altri. Ora abbiamo visto come sentirsi disorientati di fronte ai cambiamenti sia un’esperienza che viene descritta come tipica di un individuo che si rapporta con la società moderna, dove il concetto stesso di modernità si applica almeno agli ultimi tre secoli della storia del mondo occidentale.
Il punto di riferimento primario ed essenziale, quando facciamo questo tipo di analisi ha sempre lo stesso inizio: la rivoluzione industriale. Infatti è proprio a partire dalla rivoluzione digitale che vengono descritti i processi di urbanizzazione e di gentrificazione che sono alla base del mutamento che stiamo vivendo e attraversando. Questo progressivo dominio della razionalità sulla tradizione è alla base degli studi di alcuni dei più importanti sociologi come Max Weber, Karl Marx o Durkheim. Il legame tra la rivoluzione industriale, quella digitale e il concetto di obsolescenza programmata ci conduce al presente, dove l’utilizzo di dispositivi mobili è diventato ormai mainstream e di dominio pubblico per il mondo occidentale e non.