Bpco: maggiore aderenza alla terapia con inalatore unico


Migliore aderenza e persistenza in terapia per i pazienti con BPCO che hanno iniziato la terapia triplice inalatoria con un inalatore singolo

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I pazienti con BPCO che hanno iniziato la terapia triplice inalatoria ICS/LAMA/LABA (fluticasone furoato/umeclidinio/vilanterolo= FF/UMEC/VI) con un inalatore singolo (SITT) si caratterizzano per una migliore aderenza e persistenza in terapia rispetto agli utilizzatori della triplice veicolata da più inalatori (MITT).

Queste le conclusioni di uno studio real world recentemente pubblicato sulla rivista Respiratory Research che sottolineano l’importanza del contributo degli inalatori al successo della terapia inalatoria.

Razionale e disegno dello studio
È noto come l’aderenza e la persistenza alla terapia triplice erogata tramite più inalatori (MITT) sia scarsa per i problemi pratici legati all’impiego di più device, magari anche diversi tra loro. La terapia con singolo inalatore (SITT), invece, riduce la complessità del trattamento e, per questo motivo, potrebbe migliorare sia l’aderenza che la persistenza riducendo, da un lato, i casi di abbandono della terapia e, dall’altro, migliorando la qualità della vita di questi pazienti.

La ridotta disponibilità di dati sui benefici della SITT vs. MITT e la mancanza di real world relativi a questo aspetto ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio che si è proposto i seguenti obiettivi:
• Obiettivo primario: Mettere a confronto l’aderenza al trattamento (valutata mediante diverse sogle di PDC) tra i pazienti in trattamento con SITT e MITT (NdR – PDC (Proportion of Days Covered) = giorni in cui il trattamento è stato assunto correttamente)
• Obiettivo secondario: Valutare la persistenza al trattamento tra i pazienti in terapia triplice con SITT vs. MITT

Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno condotto un’analisi retrospettiva dei dati del triennio 2017-2019 relativi a 2.782 pazienti con BPCO (età media: 60,6 anni; 54,5% donne) residenti in un database Usa contenente i dati di real world di prescrizione di farmaci (in questo caso la terapia triplice FF/UMEC/VI veicolata mediante device unico Ellipta), insieme a quelli relativi a diagnosi, trattamento e costi associati.

Inoltre, sono stati esaminati anche i dati relativi a 7.160 pazienti che erano ricorsi a terapia triplice mediante MITT (età media= 60,4 anni; 52,1% donne).

Tutti i pazienti avevano un’età pari almeno a 40 anni ed avevano una storia di copertura farmacologica continua prima dell’inizio della triplice e con almeno 6 mesi di trattamento con quest’ultima.

Dall’analisi dei dati è emerso che, a 6 mesi, i pazienti che avevano iniziato la terapia triplice con un singolo inalatore si caratterizzavano per un’aderenza più elevata al trattamento, con una proporzione media di giorni coperti dalla terapia pari a 0,66 vs. 0,48 con la terapia triplice veicolata mediante MITT (p<0,001).

I ricercatori hanno analizzato anche i dati relativi a 1.337 pazienti trattati con la terapia triplice mediante erogatore unico e di 3.442 pazienti trattati con la terapia triplice mediante MITT nel corso di un follow-up di durata pari o superiore a 12 mesi (analisi per sottogruppi). Da questa analisi è emerso che i pazienti trattati con la terapia triplice mediante erogatore unico presentavano una proporzione più elevata di giorni coperti dalla terapia rispetto a quanto osservato negli utilizzatori della terapia triplice mediante MITT (0,6 vs. 0,4; p<0,01).

Rispetto ai pazienti trattati con la terapia triplice mediante MITT, quelli trattati con la triplice mediante erogatore unico avevano una probabilità pressochè raddoppiata di essere aderenti alla terapia inalatoria proposta (22,3% vs. 46,5%; RR = 2,08; IC95%=1,85-2,3; p < 0,001).

L’aderenza alla terapia triplice veicolata mediante erogatore unico saliva fino al 62% quando veniva utilizzata la definizione di aderenza come proporzione di giorni coperti uguale o superiore a 0,5 rispetto a quanto osservato con gli utilizzatori della triplice mediante MITT (72,4% vs. 44,7%; RR= 1,62; IC95%= 1,48-1,73; p<0,001).

Nell’analisi per sottogruppi è emerso anche che i pazienti sottoposti a trattamento con la terapia triplice mediante inalatore unico si caratterizzavano per una maggiore aderenza alla terapia rispetto a quanto osservato negli utilizzatori della triplice mediante MITT sulla base di una proporzione di giorni coperti dalla terapia pari o superiore a 0,8  (43,2% vs. 17,4%; p < 0,001) e pari o superiore a 0,5 (60,7% vs. 35,1%; P < 0,001).

Quanto alla persistenza in terapia, dall’analisi per sottogruppi è emerso, a 12 mesi, che un numero maggiore di pazienti che aveva iniziato la terapia triplice mediante erogatore unico era stato in grado di mantenere nel tempo il trattamento prescritto rispetto a quanto osservato nei pazienti trattati con la triplice mediante MITT (35,7% vs. 13,9%; HR = 1,91; IC95%=1,81-2,01; p < 0,001).

Riassumendo
Nel complesso, I risultati di questo studio hanno dimostrato che i pazienti con BPCO che iniziano un trattamento con la terapia triplice FF/UMEC/VI veicolata mediante inalatore unico presentano un miglioramento significativo dell’aderenza e della persistenti rispetto agli utilizzatori della triplice veicolata mediante MITT.

“I miglioramenti osservati sull’aderenza e la persistenza in terapia con FF/UMEC/VI – aggiungono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro – sono molto promettenti. A questo punto sono auspicabili nuovi studi che spieghino come i miglioramenti osservati sull’aderenza e la persistenza in terapia con FF/UMEC/VI si traducano in benefici clinici ed economici”.

Bibliografia
Mannino D et al. Adherence and persistence to once-daily single-inhaler versus multiple-inhaler triple therapy among patients with chronic obstructive pulmonary disease in the USA: A real-world study. Respir Med. 2022;doi:1016/j.rmed.2022.106807.
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