Wimbledon non assegnerà punti per il ranking dopo l’esclusione degli atleti russi e bielorussi. Le reazioni dei tennisti: c’è chi perderà 60 posizioni
“Non ci sono punti per il ranking in palio a Wimbledon e non c’è la possibilità di difenderli. Siete seri, Atp Tour? Dal numero 60 del mondo finirò al 120. Grazie!”. Marton Fucsovics nel 2021 ha raggiunto i quarti di Wimbledon, ed è uno dei “danneggiati” dalla clamorosa scelta dell’Atp di togliere i punti a Wimbledon, come ripercussione per l’estromissione di russi e bielorussi dal torneo.
Una mossa epocale, per il tennis. Che scatena reazioni su reazioni, anche tra i giocatori. “C’è una ragione per cui Wimbledon è probabilmente la competizione tennista più conosciuta – ha scritto su Twitter l’ex numero 13 del mondo Alexandr Dolgopolov, impegnato sul campo nella difesa dell’Ucraina – Punti o non punti, ci sono cose molto più grandi del tennis in questi tempi così difficili. Wimbledon sta dalla parte giusta e manterrà una perfetta reputazione. Per il resto, è la loro scelta”.
Sullo stesso tono Sergiy Stakhovsky, ex tennista al fronte: “Dire che sono deluso dall’Atp è dire poco. Non mi sarei mai aspettato che qualcuno potesse prendere le parti di invasori e assassini. Ma sembra che anche i miei colleghi giocatori siano dispiaciuti per le invasioni da Russia e Bielorussia. Giocatori che in 85 giorni non sono stati in grado di produrre nessun chiaro messaggio di condanna verso l’invasione dell’Ucraina. È un giorno vergognoso nel tennis”.