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Prurigo nodularis: dupilumab agisce su lesioni e prurito

Prurigo nodularis, nuove speranze per i pazienti: risultati promettenti per la terapia con l'anticorpo monoclonale nemolizumab

Prurigo nodularis: l’anticorpo monoclonale dupilumab, si è dimostrato efficace nel ridurre il prurito e le lesioni cutanee dopo 12 e 24 settimane di trattamento

Nei pazienti affetti da prurigo nodularis l’anticorpo monoclonale dupilumab, si è dimostrato efficace nel ridurre il prurito e le lesioni cutanee dopo 12 e 24 settimane di trattamento, secondo uno studio di fase III presentato al congresso dell’American Academy of Dermatology (AAD) 2022.

Attualmente non ci sono terapie sistemiche approvate dalla Fda per il trattamento del prurigo nodularis. Anche se diversi trattamenti vengono utilizzati fuori indicazione, come la terapia con luce ultravioletta e gli agenti immunosoppressori, la forma moderata/grave della malattia è solitamente difficile da controllare, ha osservato il relatore e responsabile dello studio Gil Yosipovitch, direttore del Miami Itch Center presso la University of Miami Miller School of Medicine in Florida. «Molti dermatologi si sentono molto a disagio nel trattare questi pazienti perché hanno una condizione cronica, sono infelici e non ricevono sufficienti benefici dalle terapie. I risultati di questo studio sono molto promettenti e aprono un nuovo campo di trattamento per le condizioni pruriginose».

«È una malattia caratterizzata da un prurito implacabile e spesso fraintesa, che lascia molti pazienti con sintomi incontrollati come prurito insopportabile e lesioni cutanee dolorose che compromettono significativamente la qualità della vita» ha aggiunto. «È la prima volta che un trial di fase III dimostra che prendere di mira con dupilumab i fattori chiave dell’infiammazione di tipo 2, le interleuchine (IL)-4 e 13, migliorata significativamente il prurito e le lesioni cutanee».

Valutazione di dupilumab contro prurito e lesioni
Lo studio di fase III LIBERTY-PN PRIME2, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha arruolato 160 pazienti adulti di età compresa tra 18 e 80 anni che convivevano con prurigo nodularis da almeno 3 mesi. Presentavano almeno 20 lesioni al basale oltre a un forte prurito, definito da un punteggio di almeno 7 sulla Worst Itch Numerical Rating Scale (WI-NRS), che varia da 0 (nessun prurito) a 10 (peggior prurito immaginabile). I partecipanti avevano anche una storia di fallimento del trattamento con corticosteroidi topici da medi a molto potenti, o per i quali questa terapia non era consigliabile.

I soggetti assegnati al braccio di trattamento hanno ricevuto una dose di carico di 600 mg di dupilumab, somministrato per via sottocutanea, seguita da dosi di 300 mg ogni 2 settimane per 24 settimane.

L’endpoint primario era una riduzione di almeno 4 punti nella WI-NRS dopo 12 settimane. Gli endpoint secondari includevano una riduzione WI-NRS di almeno 4 punti a 24 settimane e una pelle libera/quasi libera da lesioni, definita da un punteggio di 0/1 nell’Investigator’s Global Assessment PN-Stage (IGN PN-S).

Risultati incoraggianti dopo 12 e 24 settimane
Dopo 12 settimane il 37,2% dei pazienti trattati con dupilumab ha riportato una riduzione di almeno 4 punti nel WI-NRS, rispetto al 22,0% dei pazienti trattati con placebo (P=0,0216). Entro 24 settimane, il 57,7% degli adulti sottoposti a dupilumab ha ottenuto una riduzione ≥4 punti del WI-NRS, rispetto al 19,5% dei controlli (P<0,0001). Inoltre il 44,9% del braccio di trattamento ha ottenuto un punteggio di 0 o 1 null’IGA PN-S, rispetto al 15,9% del braccio placebo (P<0,0001).

Almeno un evento avverso emergente dal trattamento (TEAE), nessuno dei quali grave, è stato riportato da 44 partecipanti che hanno ricevuto dupilumab (57,1%) e da 42 controlli (51,2%). Il più frequente è stato la cefalea, che si è verificato in cinque pazienti che assumevano placebo e quattro trattati con l’attivo. Nel gruppo dupilumab si sono verificati cinque casi di infezione da herpes virus, quattro infezioni cutanee non da herpes e tre casi di congiuntivite. Nel gruppo placebo, sono state segnalate sette infezioni cutanee non herpes.

Nella prima metà dell’anno è prevista la presentazione della domanda di approvazione per dupilumab per il trattamento del prurigo nodularis in tutto il mondo. «È un’ottima notizia e un passo nella giusta direzione» ha commentato Sarina Elmariah, dermatologo presso il Massachusetts General Hospital e istruttrice di dermatologia presso la Harvard Medical School di Boston. «Stiamo finalmente iniziando a fare luce su questa condizione e sulla sua patogenesi. Il fatto che siano in fase di sviluppo anche altre potenziali terapie per la malattia dimostra che stiamo facendo passi da gigante in questo settore».

Bibliografia

American Academy of Dermatology (AAD) 2022 Annual Meeting.

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