Approccio agile, le imprese ne hanno bisogno ma poche sanno come applicarlo. Cefriel – Politecnico di Milano: ecco i 5 step necessari
Secondo lo “State of Agile Report”, l’overview internazionale sull’applicazione del modello agile nelle imprese, oggi le prime 3 ragioni per cui le aziende adottano un approccio agile riguardano: la necessità di migliorare la propria capacità di gestire le priorità aziendali in continuo cambiamento (64%), l’esigenza di accelerare la consegna di un software (64%) e il bisogno di aumentare la produttività di un team (47%).
Questioni tutt’altro che secondarie nello sviluppo aziendale, ma cos’è esattamente e cosa significa per un’impresa adottare un approccio agile? A questa domanda risponde il nuovo white paper di Cefriel, il centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano, “L’impresa agile”. L’approfondimento, contenuto nella collana di white paper dedicati ai grandi temi legati all’innovazione digitale dell’impresa e della Pubblica Amministrazione, curato da Annalisa Binato, trainer e coach agile Cefriel, analizza questo approccio metodologico che sempre più frequentemente si sta affermando come necessario per migliorare le performance delle aziende, in un mondo complesso caratterizzato da una crescente incertezza, volatilità, ambiguità e velocità. “L’approccio agile – spiega Alfonso Fuggetta, direttore scientifico e Amministratore Delegato di Cefriel – nasce per affrontare le sfide dei nostri tempi: richieste che cambiano velocemente, tempistiche sempre più strette, piani di attività difficili da rispettare e, infine, la sfida più grande, ovvero il rischio di non produrre un risultato dal valore riconosciuto per gli interlocutori per i quali stiamo lavorando”.
L’importanza del mindset culturale. Ma se l’approccio agile da un lato è considerato non più opzionale, dall’altro viene visto ancora da troppe aziende solo come una metodologia da applicare limitatamente alla gestione di progetti o allo sviluppo di prodotti, cambiando o anche trasformando alcune aree dell’azienda e lasciandone molte altre non coinvolte. “Questa forma di adozione è limitata e limitante – commenta Fuggetta – perché l’approccio agile può e deve permeare e aiutare la trasformazione e la crescita dell’intera organizzazione d’impresa”. Ancora una volta la chiave di volta è nell’approccio culturale, il passaggio richiesto è che dall’applicazione di metodi e strumenti agili applicati solo a singoli progetti dell’azienda, si passi a concepire l’intera impresa come agile. “Il percorso verso l’agilità è diverso per ogni azienda – spiega Annalisa Binato, curatrice del white paper – Non ci si deve limitare a sostenere l’adozione di uno specifico modello per alcune dimensioni e attività dell’impresa, ma si deve partire dalla comprensione dell’azienda e dall’ascolto costante dei suoi bisogni, durante l’intero percorso costruito per creare un cambiamento culturale e operativo profondo e diffuso”. Al centro, quindi, l’idea che un’azienda agile sia per sua natura un’impresa che nel suo DNA contiene la capacità di migliorarsi costantemente per creare prodotti e servizi complessi di sempre maggior valore. Un’azienda capace di reagire velocemente ai continui cambiamenti e alle sfide dei mercati. L’agilità, quindi, come l’altra faccia della resilienza: motore propulsivo e non solo capacità di reagire al peggior scenario possibile. “Uno degli elementi fondamentali dell’approccio agile è la costante attenzione al miglioramento continuo – dice ancora Binato – che permette di affrontare cambiamenti e incertezze. Un’impresa agile ha quindi ottime basi per essere anche resiliente”.
I 5 step di Cefriel per un’impresa (davvero) agile. Ma come fa un’azienda a diventare agile? Se è vero che esistono dei modelli predefiniti o dei casi d’uso di successo diventati a loro volta modelli, nel suo white paper Cefriel condivide 5 step per integrare all’interno di un’impresa il modello agile ad ogni livello, non come strumento ma come mentalità aziendale.
1) Capire il perché. L’approccio agile è il fine, non il mezzo. Ecco perché serve consapevolezza dei risultati che si vogliono raggiungere attraverso l’uso di questo metodo.
2) Prepararsi al cambiamento. Coinvolgere correttamente chi avrà un ruolo centrale nell’applicazione del metodo favorirà la nascita di ambassador o evangelist del cambiamento culturale, che supporteranno i colleghi e, più in generale, l’intera organizzazione.
3) Introdurre e sperimentare il cambiamento. Il modello agile si basa sul feedback. Cominciare a sperimentare l’approccio tramite iniziative pilota, in un perimetro organizzativo anche piccolo, purché significativo, permette di poter imparare dalle esperienze.
4) Abbracciare il cambiamento. Una volta stabilito il modello, l’impresa potrà secondo i suoi obiettivi e i suoi tempi strutturare una roadmap di adozione della modalità agile.
5) Far crescere una cultura agile. Il modello agile è prima di tutto un approccio culturale che prevede responsabilizzazione, trasparenza, collaborazione e ricerca costante della qualità. Si tratta, quindi, di valorizzare l’apprendimento continuo, diffondendo le esperienze maturate all’interno dell’impresa stessa.