Condannato all’ergastolo il soldato russo accusato di crimini di guerra. L’omicidio del civile disarmato era premeditato secondo la corte di Kiev
È stato condannato all’ergastolo da una corte di Kiev il sergente russo accusato di crimini di guerra per aver ucciso un civile disarmato nella regione di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale. Si tratta del primo esponente delle forze armate di Mosca condannato per un crimine compiuto nell’ambito dell’offensiva militare partita lo scorso 24 febbraio. Stando a quanto riferito dal quotidiano ucraino Ukrainska Pravda i giudici della corte distrettuale di Solomianskyi della capitale hanno ritenuto premeditato l’omicidio commesso da Vadim Shishimarin, questo il nome del militare, 21 anni.
La corte, spiega la Dire (www.dire.it), ha rifiutato la tesi della difesa secondo cui il soldato ha solo rispettato gli ordini ricevuti e inoltre non ha ritenuto sincero il pentimento del sergente, pur riconoscendo che l’imputato ha collaborato alle indagini. L’uomo ucciso da Shishimarin aveva 62 anni e si chiamava Oleksandr Shelipov. Il caso di oggi, che fa riferimento a un fatto avvenuto durante la fase iniziale della guerra, è solo il primo di una lunga serie di potenziali crimini di guerra che la giustizia ucraina vuole giudicare il prima possibile, come ha fatto intendere la procuratrice generale Iryna Venediktova.
Quest’ultima ha inoltre reso noto che ci sono una quarantina di altri casi che la magistratura vuole prendere in esame nei prossimi giorni. Stando a esperti rilanciati dal quotidiano britannico The Guardian, arrivare a sentenza così rapidamente, ancora nel pieno di un conflitto, non è comune e presenta dei rischi di potenziali violazioni delle convenzioni di Ginevra sul diritto umanitario internazionale.