A 30 anni dalla morte di Giovanni Falcone, in prima serata su Rai 3 tornano le inchieste di Report condotto da Sigfrido Ranucci
Nuovo appuntamento, lunedì 23 maggio, con le grandi inchieste di Report, in onda alle 21.20 su Rai 3 e su RaiPlay – www.raiplay.it/dirette/rai3. Si parte con il reportage “La bestia nera” di Paolo Mondani con la collaborazione di Marco Bova e Roberto Persia e la consulenza Andrea Palladino. A 30 anni dalla morte di Giovanni Falcone, emergono documenti e protagonisti dimenticati in grado di gettare una nuova luce su quei fatti. A Capaci, Cosa Nostra non ha agito da sola: estremisti di destra e uomini di mafia, secondo testimoni e documenti ritrovati, sarebbero stati di nuovo insieme, dopo gli anni della strategia della tensione, in un abbraccio mortale costato la vita ai giudici Falcone e Borsellino. I due magistrati avevano il quadro completo, e oggi, tornando ad ascoltare collaboratori ed ex carabinieri, Report prova a ricostruirlo. A seguire “Il vaccino pubblico che l’occidente non vuole”, di Manuele Bonaccorsi e Alessia Marzi. A Cuba manca il latte, il pane, il sapone. Ma il piccolo Paese caraibico, sottoposto a 60 anni di durissimo embargo, è riuscito a fronteggiare il covid tutto da solo. Grazie a tre vaccini pensati e sviluppati dall’industria biotecnologica nazionale. Un’industria integralmente pubblica, eppure capace di importanti innovazioni scientifiche.
Oggi Cuba è il secondo Paese del mondo per tasso di vaccinazione (dopo gli Emirati arabi, che hanno un reddito 13 volte superiore) e soprattutto l’unico che ha vaccinato anche la popolazione infantile, dai 2 anni in su. Merito di Soberana, prodotto dall’Istituto Finlay de L’Avana, e sviluppato a partire proprio dalla piattaforma di un vaccino pediatrico, con effetti collaterali vicini allo zero. Risultato? Oggi Cuba ha un tasso di contagi bassissimo, e anche l’ondata di Omicron nell’isola caraibica è passata senza far danni. Ora Soberana potrebbe essere importato anche in Europa, per completare la vaccinazione dei più piccoli, rimasta finora al palo. Ma gli ostacoli dei regolamenti di Bruxelles potrebbero essere insormontabili. Anche a causa dell’embargo, infatti, Cuba non può rispettare le buone pratiche di fabbricazione imposte in Europa.
E perfino l’ipotesi di fabbricarlo in Italia, in un’azienda all’avanguardia, potrebbe non essere sufficiente per superare questo ostacolo. Un muro che impedisce ai Paesi in via di sviluppo, molti dei quali capaci di importanti innovazioni scientifiche, di accedere al ricco mercato farmaceutico del primo mondo. Infine, l’inchiesta “Trap criminale” di Chiara De Luca. La trap è un sottogenere della musica rap, molto in voga tra i giovani, che racconta in maniera brutale e compiaciuta la vita di strada. Questo stile, nato nel mondo delle gang americane di Atlanta, in Italia è stata strumentalizzata dalla criminalità organizzata, alcuni tra i più noti cantanti sono vicini a famiglie di mafia. Report ha incontrato alcuni dei più noti interpreti di questo genere.