Tre opere di teatro civile in prima serata su Rai 5 per ricordare i giudici Falcone e Borsellino uccisi dalla mafia
I misteri e ai depistaggi dietro alle morti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: li indaga Gery Palazzotto in “Cenere. Storia di un depistaggio” – terzo atto della trilogia scritta da, dopo “Le Parole Rubate” e “I traditori” – di cui “Visioni”, in onda lunedì 23 maggio alle 21.15 su Rai 5 racconta il dietro le quinte. Il testo di Palazzotto, portato sul palcoscenico del Teatro Massimo da Gigi Borruso, cerca di raccontare le menzogne e i tradimenti che in questi lunghi anni hanno nascosto la verità.
Alle 21.45, poi, lo Speciale dedicato all’allestimento di “Medea.”, riportata in vita da Luciano Violante in un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale. Il luogo in cui la tragedia della maga della Colchide si consuma è la Chiesa di San Domenico a Palermo, dove riposano le spoglie di Giovanni Falcone, ucciso nell’attentato mafioso di Capaci nel 1992. Alle 22.45, infine, “Falcone. Il tempo sospeso del volo” di Nicola Sani. L’opera è spunto di riflessione per una società che acquista consapevolezza della propria storia attraverso la musica e le parole del libretto, che Franco Ripa di Meana ha tratto solo da documenti, senza invenzione alcuna. A partire dal cratere di Capaci, che domina la scenografia e che la regia di Stefano Pintor sottolinea come il buco nero in cui bisogna guardare per capire, emerge la vicenda etica di Giovanni Falcone, la sua umanità, il suo rigore, l’incomprensione di molti colleghi, l’ambiguità dei politici e l’indifferenza sociale, che chiama tutti in causa, ancora una volta. La regia televisiva è di Ariella Beddini.