Da anni è usato dagli anziani e dagli sportivi: ora Argivit può essere utilizzato anche come trattamento di supporto per i malati più gravi colpiti da Covid
La lotta contro gli effetti negativi del Coronavirus sul nostro organismo passa anche dall’utilizzo di specifici integratori alimentari. Soprattutto per quanto riguarda la debolezza muscolare e la stanchezza, che sono due tra i sintomi più diffusi nella fase acuta e nel long COVID-19. Si calcola che colpiscano oltre il 60% dei pazienti. Grazie all’uso di Argivit è possibile contrastare la sarcopenia ovvero la graduale perdita di massa muscolare. La dimostrazione arriva da un recente studio italiano pubblicato sulla rivista Healthcare e presentato al XXVII Congresso Nazionale della FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) che si svolto nei giorni scorsi a Roma.
“Il SARS-CoV-2 può compromettere in modo più o meno grave la funzionalità polmonare – sottolinea la dott.ssa Carolina Bologna, specialista in Geriatria, Dirigente Medico presso l’UOC di Medicina Interna dell’Ospedale del Mare di Napoli -. Questo è dovuto anche alla perdita di massa magra e alla conseguente debolezza muscolare, che interessa anche i muscoli respiratori.
Contro il virus è quindi necessario avere a disposizione delle cure efficaci in grado di riattivare il prima possibile i nostri muscoli. Argivit riesce a svolgere questo compito grazie ad un mix di sostanze attive come Arginina, Creatina, L-Carnitina, vitamine C ed E, Magnesio, Potassio. Da anni viene utilizzato contro l’astenia sia fisica sia mentale. Si tratta, infatti, di un integratore alimentare che migliora le prestazioni sportive compensando l’esaurimento delle fonti di energia dovuto allo sforzo, che si manifesta con l’affaticamento. Ora dopo lo studio, che abbiamo condotto a Napoli, è stato evidenziato un ruolo positivo non solo per gli sportivi ma anche per i pazienti pesantemente colpiti dal COVID-19. Argivit ha dimostrato non solo di contribuire al mantenimento dell’indice di massa corporea (BMI), ma anche di dimezzare il numero di giorni di ventilazione per i ricoverati in terapia sub-intensiva. Riduce inoltre del 10% il periodo complessivo di ospedalizzazione. Può quindi essere considerato come un valido strumento di supporto alle consuete terapie finora utilizzate, contribuendo a prevenire la sarcopenia”.
“La professione dell’internista è stata sconvolta in questi ultimi due anni di pandemia – prosegue la dott.ssa Bologna -. Il nostro Paese, come è noto, è stato uno dei più colpiti dal Covid soprattutto nei primi mesi del 2020. Da allora siamo in prima linea ad assistere i pazienti ospedalieri ma anche nell’importante settore della ricerca. Come molte altre discipline, anche la medicina interna ha dovuto adattarsi alla nuova situazione e trovare nuove opzioni terapeutiche contro un virus estremamente insidioso. Gli integratori alimentari possono svolgere un ruolo importante anche per la cura di malattie gravi. Spetta proprio alla ricerca il compito di individuarne le potenzialità che vanno poi dimostrate scientificamente. Le potenzialità di Argivit, per i pazienti più gravi interessati da SARS-CoV-2, sono certamente meritevoli di essere approfondite da ulteriori studi clinici”.