5 Continents Editions presenta il volume “Frédéric Bruly Bouabré. Un monde sans limites” che accompagna la mostra in corso al MoMA di New York fino al 13 agosto 2022
Artista autodidatta, Frédéric Bruly Bouabré (Costa d’Avorio, 1923-2014) è uno degli esponenti internazionali più significativi del secondo Dopoguerra, non solo per le sue creazioni visuali, ma anche per il suo apporto in ambiti culturali quali la poesia, la filosofia e la saggistica.
5 Continents Editions – in coedizione con The Museum of Modern Art di New York – presenta la sua opera nel volume Frédéric Bruly Bouabré. Un monde sans limites, in lingua francese, che accompagna la mostra in corso al MoMA fino al 13 agosto 2022.
Attraverso una cronologia dettagliata della sua vita e oltre 600 opere tra disegni e manoscritti, il libro ripercorre il lungo e multiforme percorso dell’artista ivoriano che ha trasformato il disegno in uno strumento fondamentale per inventare un nuovo sistema di scrittura. Al centro del volume, due fra i lavori più significativi di Frédéric Bruly Bouabré: l’opera di carattere monumentale intitolata Connaissance du monde (1987–2008) – una sorta di enciclopedia visuale composta da una serie di disegni realizzati con penne e matite colorate su cartoncini 10×15 cm, risultato di una
lunga ricerca filosofica sulla realtà africana e sul significato della vita – e Alphabet Bété (1990-91), un alfabeto costituito da 448 pittogrammi monosillabici che vorrebbe collegare le culture europee con quelle africane in un’ottica di fratellanza.
In tutti i lavori di Bouabré emergono la volontà e l’impegno dell’artista nel raccogliere, preservare e condividere la conoscenza come mezzo per cercare di comprendere il mondo che ci circonda e stimolare la curiosità intellettuale. Durante la sua esistenza l’artista ha infatti raccolto e codificato soggetti da svariate fonti, comprese le tradizioni culturali, il folclore, le credenze religiose e la cultura popolare.
Nel 1948 ricevette una “rivelazione”: da allora si definì Cheik Nadro (colui che non dimentica) e iniziò una ricerca filosofica sul senso dell’esistenza che lo spinse a cercare le verità divine nella natura e ad interpretare la realtà, dapprima tramite la scrittura e poi attraverso l’arte. Dalla fine degli anni ’70 fino alla sua morte, nel 2014, Bouabré ha creato centinaia di disegni colorati su cartoncini formato cartolina caratterizzati da uno stile distintivo: figure animate ed elementi astratti racchiusi all’interno di cornici disegnate a mano con un testo che descrive il soggetto o il contenuto dei disegni.
Considerato oggi uno dei più importanti artisti africani e interpreti del Novecento, durante la sua carriera Frédéric Bruly Bouabré ha esposto presso le più prestigiose istituzioni internazionali: dal Centre George Pompidou di Parigi, al Guggenheim Museum di Bilbao, alla Tate Modern di Londra e al Portikus di Francoforte. Ha partecipato inoltre alla 55a Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel e alla Biennale di San Paolo.
Tra le prossime mostre in programma, a partire dal 2 giugno 2022, la galleria parigina MAGNIN-A presenta l’esposizione Fédéric Bruly Bouabré. On ne compte pas les étoiles, con più di 300 disegni tra cui numerosi lavori storici dell’artista ivoriano.