La cantautrice casertana Veronica Di Nocera ha trionfato, per la seconda volta, al “Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera”
La cantautrice casertana Veronica Di Nocera ha trionfato, per la seconda volta, al “Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera“. A vincere il premio per “Miglior Soggetto“, ovvero per il miglior racconto originale in gara, è stato il videoclip di “Vivarium”, incentrato sulla tematica della guerra e del cambiamento climatico. In sala, presente insieme alla cantautrice, anche Piersaverio Pizzichemi, il regista del videoclip.
«Per la scelta coraggiosa di trattare il tema delle guerre e del degrado ambientale in stretta connessione con le azioni umane. Vivarium è un’opera che già dalla sinossi innesca una riflessione urgente e profonda sull’emergenza climatica e sui danni generati dall’ignoranza degli esseri umani e dalla loro indifferenza, offrendo un punto di vista che mette in risalto il valore della diversità come ricchezza da preservare in termini ambientali e culturali».
È stata questa la motivazione data dalla giuria, formata da Massimo Bonelli, Mariella Nava, Noemi Serracini e Rosaria Renna, la quale ha premiato il videoclip, selezionato dal direttore artistico della sezione #SociaClip, Grazia Di Michele.
VIVARIUM è il nuovo singolo della cantautrice campana Veronica (Veronica Di Nocera), disponibile dal 22 aprile 2022, in occasione della “Giornata Mondiale della Terra”. Il brano uscirà con l’etichetta CDF RECORDS e sarà distribuito da INGROOVES (UNIVERSAL MUSIC GROUP).
Dopo il successo di ACUSTICO, incentrato sull’autismo, il nuovo progetto musicale vede la cantautrice impegnata a confrontarsi con l’importante ed attuale tema del cambiamento climatico. “Vivarium”, infatti, vuole essere una lente di ingrandimento capace di mettere a fuoco non solo le catastrofi ambientali, ma anche quelle umane.
https://www.youtube.com/watch?v=PxWUSy4n1S0
“C’è qualcosa che non va dentro questo Vivarium” cita un verso del brano di Veronica, che ha costruito il testo a partire dalla figura di un alieno che, costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza, si trova catapultato nel 2020. Ciò che vede è un mondo dominato da catastrofi, sia ambientali che umane, all’interno delle quali gli uomini si muovono senza mai fermarsi, anche solo per un istante, a riflettere sulle ripercussioni delle loro azioni.
Come afferma la stessa Veronica – «Ho scelto di chiamare il mio brano “Vivarium” perché, soprattutto negli ultimi anni, la Terra si sta trasformando sempre di più in una fragile e usurata teca di vetro, dove tutti noi viviamo inconsapevoli di come anche un solo cambiamento nell’ecosistema potrebbe causare una reazione a catena irreversibile. Così, questo nostro continuo ignorare ci ha spinto a perdere consapevolezza di quanto ci circonda, arrivando a danneggiare la Terra e, quindi, noi stessi. Il nostro agire, infatti, ha fatto scaturire un meccanismo che ci sta distruggendo anche dal punto di vista morale ed è necessario aprire gli occhi per prendere consapevolezza, il prima possibile, delle conseguenze che già stiamo subendo, prima tra tutte la guerra, triste fotografia della totale perdita di lucidità alla quale stiamo assistendo».
“Vivarium” si presenta come un brano dalle sfumature elettroniche, ispirate a Moby, e da suoni che creano una sospensione spazio-temporale, riproducendo la sensazione di una corsa contro il tempo.