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Banche sempre più digitali: cresce la richiesta di professionisti

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Cambia il mondo del lavoro. Hunters Group: banche sempre più digitali, crescono del 15% le richieste di professionisti

Il settore Banking e Real Estate ha sempre avuto una notevole attrazione sui candidati, con o senza esperienza. Fino a qualche tempo fa, però, tutti guardavano ai grandi istituti bancari, mentre ora l’attenzione si sta spostando verso realtà più piccole e, per certi versi, più innovative. Questo fenomeno, che statisticamente si traduce in un buon 65% delle preferenze, è prevalentemente dovuto al cambio generazionale e alle sue nuove tendenze in termini di richiesta di sviluppo costante delle proprie competenze, di digitalizzazione o di un posto di lavoro più dinamico e smart, in cui si metta ancora la persona al centro.

“Queste nuove tendenze – precisa Claudia Meazza, Manager della divisione Banking & Real Estate di Hunters, brand di Hunters Group – sono più affini ai valori di aziende più snelle e flessibili, senza rigide sovrastrutture che possano interferire nell’engagement e, di conseguenza, anche sulla produttività delle risorse. È un fenomeno che riguarda sia le risorse più giovani, sia quelle con più anni di esperienza di lavoro alle spalle. I lavoratori più senior, infatti, in questo momento possono valutare il passaggio in una realtà più piccola per un proprio rilancio di carriera, in termini di autonomia o crescita professionale”.

Il settore è molto dinamico ed offre numerose opportunità di carriera. Dall’osservatorio Hunters Group emerge un quadro molto chiaro: negli ultimi mesi, la richiesta di professionisti è cresciuta del 5% solo se consideriamo il settore del Digital On Boarding per il comparto Banking/Paytech, e dell’8% rispetto all’inizio del 2021 nel Real Estate, in considerazione del boom delle iniziative immobiliari che attualmente stanno coinvolgendo il territorio italiano anche in prospettiva 2023, in particolare su Milano e Roma.

Attualmente le due figure specializzate più richieste nel settore banking sono il Wealth Manager e il Risk Manager, con retribuzioni annue lorde che possono variare, in media, dai 40.000 agli 80.000 euro annui lordi, in relazione alla seniority.

Al Risk Manager è affidata la gestione completa dei grandi patrimoni, combinando consulenza finanziaria, legale, fiscale, immobiliare, passaggio generazionale e lifestyle, servizi di consulenza per l’istruzione privata, viaggi e beni di lusso. Il Wealth Manager, invece, è responsabile dell’implementazione di tutti i processi operativi legati alla gestione del rischio, e a cui è affidato il compito di valutare le politiche e le procedure esistenti in merito al processo di risk management in ambito bancario.

Non mancano, infine, ottime opportunità per chi ha solide competenze in ambito tech e digital. Sono definite “Digital Champion” quelle banche che, per rafforzare il proprio ruolo di leader di mercato, forniscono un’ampia gamma di funzionalità digitali user friendly al cliente finale, soddisfando le sue esigenze e migliorandone l’esperienza complessiva di utilizzo del servizio.

Gli investimenti in ambito digitale sono correlati ad una migliore performance economica: in particolare, un’area di profondi investimenti digitali negli ultimi due anni è stato il servizio di Personal Finance Management (PFM), in cui i Digital Champion, grazie all’implementazione di nuovi driver di engagement del cliente e di strumenti di cross-selling, hanno superato la performance degli altri player di mercato fino a 5,4 volte, coprendo il 90% delle funzionalità digitali identificate a supporto dell’attività di PFM.

A questo proposito, tra le figure professionali più ricercate attualmente, segnaliamo il Full Stack Developer e il Front End Developer in ambito sviluppo, il Data scientist, l’IT Security Engineer, il Blockchain Information Security Analyst e il Security specialist nel settore della cybersecurity.

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