Fuori il libro di poesie “Inchiostro” di Giorgia Leuratti, edito da Robin Edizioni: l’opera prima della giovane autrice, reca in sé l’urgenza viscerale di essere “esistenza”
La silloge poetica, opera prima della giovane autrice, reca in sé l’urgenza viscerale di essere “esistenza”. L’inchiostro diviene per Giorgia impronta di vita in grado di scavare nelle sfumature degli eventi e scoprire nuove e antiche suggestioni.
“Tutto il fermento che vi era all’origine della mia scrittura, attraverso Inchiostro ha preso forma: dapprima vi era solo una confusionaria urgenza espressiva, ora il movimento dentro di me si sta incanalando in una sua più reale traiettoria, in una sua ricerca, in un suo linguaggio” Giorgia Leuratti
“Inchiostro” è il mezzo stesso della sovrimpressione, materia nera e liquida che, come il sangue, reca in sé l’urgenza di trasportare in superficie una componente viscerale traboccante.
Concepito come materia originaria, unico mezzo che permetta alla visione di farsi linguaggio e oggetto di trasmissione, l’inchiostro attraversa le pagine della raccolta assegnando alle poesie- oggetto del suo imprimersi- il ruolo di organismi vitali, agenti in una struttura che richiama quella della tragedia greca.
Cosi come tragedia restituisce l’inesauribile tentativo dell’uomo di afferrare l’origine del proprio dolore, la raccolta muove dalla stessa urgenza: quella di scavare nelle sfumature degli eventi e di esplorarne le suggestioni, per trovare nell’epifania poetica, ciò che risolva la loro intermittenza.
“Aspetto lo sgranchirsi dell’alba il lento flettersi delle giunture l’afflato tremulo degli spifferi”