Guerra in Ucraina, l’Ue adotta il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Escluso il patriarca Kirill dopo l’intervento del governo ungherese di Orban
I 27 ambasciatori permanenti dell’Unione Europea hanno adottato in via formale il sesto pacchetto di sanzioni economiche alla Russia. La misura introduce un’uscita graduale dalla dipendenza dal petrolio proveniente dalla Russia, bloccando le importazioni di greggio entro sei mesi e dei prodotti raffinati entro otto mesi. Nel testo finale concordato restano le deroghe per i Paesi dove passa l’oleodotto Druzhba (Ungheria, Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Slovacchia). Deroghe temporanee sono state concesse anche a Croazia e Bulgaria sulle importazioni di petrolio via mare.
KIRILL ESCLUSO DALLA LISTA
Il pacchetto include anche l’esclusione delle tre più grandi banche russe Sberbank, Credit Bank of Moscow e Russian Agricultural Bank dal sistema di comunicazione interbancaria Swift e la sospensione delle trasmissioni nell’Ue di Rossiya Rtr Planeta, Rossiya 24/Russia 24 and Tv Centre International.
Per l’adesione formale delle sanzioni è stata fondamentale l’esclusione dalla lista nera del patriarca Kirill, capo della chiesa ortodossa di Mosca, richiesta dal governo ungherese. In un comunicato ufficiale, riferisce la Dire (www.dire.it), Budapest ha scritto che “rispettando i principi fondamentali della libertà religiosa, si considera inappropriato per l’Ue di includere il nome” del leader religioso “tra quelli sanzionati”. Inoltre all’Ungheria è stata concessa un’importante deroga dal divieto di importazione di petrolio, ma alla condizione di non fare concorrenza sleale rivendendo negli altri Stati membri i prodotti raffinati del greggio russo comprato a prezzi più bassi.