Funerali e digitale: statistiche e tendenze del settore. Milano e Roma le città più tecnologiche, cerimonie laiche e pagamenti a rate i nuovi trend
Tra gennaio e giugno 2021 si sono registrati quasi 29.000 decessi in più della media 2015-19 (fonte Istat), un dato ovviamente influenzato dalla pandemia, ma quanto vale oggi il settore dei funerali in Italia? Con 25mila occupati diretti e 25mila indiretti per circa 6mila imprese in tutta Italia, il business del comparto funerario matura nel nostro Paese un giro d’affari di oltre 1,7 miliardi di euro per l’intera filiera produttiva.
Funerali e digitale. Un settore secolare ma capace di rinnovarsi, che negli anni è andato sempre più incontro alle esigenze del mercato e che non si è mostrato esente dall’influenza della digitalizzazione. Secondo lo studio Death Care Services Global Market Opportunities and Strategies to 2030: COVID-19 Impact and Recovery, che fornisce una panoramica mondiale del comparto, il mondo funerario è infatti in grande evoluzione: il mercato offline sta perdendo quota nei confronti di quello online, e proprio per quest’ultimo è prevista una crescita del 7,8% nel periodo 2020-2025. La presenza sul web, quindi, diventerà imprescindibile anche per gli operatori di questo segmento.
Oggi Lastello.it diffonde la sua prima analisi sul settore dei funerali 2.0. Nata nel 2016 per aiutare con la tecnologia le persone che devono affrontare un lutto e le sue complicazioni, ben presto la startup si afferma come primo comparatore di funerali e onoranze funebri in Italia. L’analisi è realizzata sulla base del suo osservatorio e restituisce una fotografia dei principali trend del settore funerario digitale degli ultimi 12 mesi (marzo 2021-marzo 2022).
Chi se ne occupa: un profilo. Ne emerge che ad occuparsi della ricerca online per i funerali dei propri cari sono i giovani adulti. È la fascia tra i 25 e i 34 anni, infatti, quella più attiva, seguita dalle persone tra i 35 e i 44 anni e poi da quelle tra i 45 e i 54. I giovani tra i 18 e i 24 anni, invece, se ne occupano meno, come pure gli adulti over 55. C’è, invece, una sostanziale parità per quanto riguarda il sesso di chi prende in carico la questione: uomini e donne partecipano alla ricerca allo stesso modo.
Le città. Secondo l’analisi di Lastello, la classifica delle città più tecnologiche per quanto riguarda i servizi funerari, vale a dire quelle in cui si richiedono più preventivi online per questo tipo di servizio, vede in testa Milano, con oltre 60mila richieste (19,81%), seguita da Roma con 43900 ricerche in rete (14,33%). Si distaccano di molto Torino e Napoli con, rispettivamente, 12mila (4,05%) e quasi 11mila (3,57%) richieste di informazioni online. Agli ultimi posti vediamo invece Firenze (1,9%), Palermo (1,7%) e Catania (1,67%), dove richiedere un informazioni via web per questo genere di servizi non è ancora molto diffuso: le tre città contano infatti circa 5mila richieste di info nell’arco dei 12 mesi.
Le modalità. Il mercato funerario, stando ai dati di Lastello, mostra delle preferenze ben definite per quanto riguarda le modalità di sepoltura. La cremazione, infatti, è diventata a tutti gli effetti la pratica più diffusa: la preferisce il 64% degli utenti, contro un 18% che sceglie la tumulazione e un altro 18% l’inumazione. Dati che trovano conferma nei trend generali: la cremazione in Italia sta crescendo a ritmi del +10% mese su mese. I motivi: un risparmio sul costo complessivo del servizio e un impatto ambientale minore. C’è poi una motivazione più sentimentale: la cremazione permette di tenere le ceneri in casa o di spargerle, attenendosi a determinate norme, nei luoghi a cui il defunto era affezionato, oltre ovviamente alla possibilità di conservarle presso il cimitero, scelta, quest’ultima, obbligata per tumulazione e inumazione.
I costi. Per quanto riguarda i costi medi dei funerali organizzati con il supporto del web, quanto spendono gli italiani? Considerando la cassa, il carro, l’urna, i valletti, i fiori e il disbrigo delle pratiche (ed escludendo la tassa di cremazione e i costi cimiteriali), i funerali più costosi – siano essi economici, standard o superior – si trovano al Nord (i prezzi vanno da 1850 a 3785 euro in media). Si discosta di poco il Sud, con una media per quelli economici che si aggira sui 1815 euro e per quelli superior sui 3350 euro. Sensibilmente più bassi, invece, i prezzi per il centro Italia, che vanno dai 1320 ai 2910 euro.
Gli elementi che compongono un funerale. E quanto pesano i vari elementi sulla spesa complessiva? La voce di costo principale è quella che riguarda la voce “Cassa e accessori”, che pesa sul costo totale per il 45%. A seguire si trova il carro funebre, che pesa un 20%, il personale del servizio funebre il 15%, urne e fiori, ciascuno per l’8% e, infine, la vestizione della salma che incide per il 4%.
Dalla cerimonia laica al funerale a rate: i nuovi trend. E nell’analisi Lastello non mancano i nuovi trend, specchio dei grandi cambiamenti sociali che si stanno affacciando anche su questo mercato. La cremazione senza cerimonia in chiesa, ad esempio, è sempre più ricercata a testimonianza di come l’aspetto religioso non sia più così preponderante; i funerali rateizzati, invece, sono sempre più richiesti, così come la dispersione delle ceneri in luoghi cari al defunto, una pratica consentita in Italia solo rispettando alcune regole, come avere il consenso dell’amministrazione comunale e l’esplicita richiesta dal defunto attraverso un testamento o tramite coniuge, figli o genitori con dichiarazione verbale resa in vita di fronte a un pubblico ufficiale. Ci sono anche specifiche regole sui luoghi in cui è permesso e in cui non è possibile farlo. Per quanto riguarda la tecnologia, si stanno inoltre diffondendo sempre di più pratiche come quella del preventivo online per richiedere l’estumulazione o la riesumazione del defunto e quella del preventivo prima del decesso. Molte persone iniziano a scegliere sempre più opzioni che rispettino l’ambiente nella scelta di servizi e prodotti dedicati ai funerali e sempre più comune è il fatto che numerose persone paghino in vita il prezzo del proprio funerale, per non gravare poi sui cari. C’è interesse anche per i funerali “personalizzati” in base alle passioni del defunto, come le canzoni durante la cerimonia o gli allestimenti a tema della funzione.
“Lastello nasce per portare trasparenza nel settore funerario grazie alla tecnologia aiutando chi affronta un momento di vulnerabilità a non cadere vittima di errori o peggio di raggiri” dice Gianluca Tursi, founder di Lastello, e sulla ricerca Tursi commenta: “I numeri senza dubbio ci dicono che il comparto ha un suo peso specifico dal punto di vista economico, ma non solo: quello che emerge è che il digitale sta entrando in maniera consistente in questo segmento e con esso le sensibilità che la nostra società sta sviluppando anche negli altri ambiti della vita quotidiana, pensiamo alla sostenibilità e alla semplificazione che diventano due temi fondamentali anche quando si tratta di funerali”.