La partnership tra Inail e Montecatone Rehabilitation Institute ha numeri importanti: oltre un centinaio i pazienti seguiti e valutati nel 2021
Numeri importanti e prospettive di sviluppo sempre più intense sono emerse dall’incontro di sintesi che si è svolto il 20 maggio sulla collaborazione triennale tra il Montecatone Rehabilitation Institute (Mri) e le strutture della Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione dell’Inail, tra cui il Centro protesi di Vigorso di Budrio, al quale hanno partecipato i rappresentanti di entrambi i partner. Denominatore comune dell’accordo è l’attività di ricerca per l’individuazione di soluzioni tecnologiche effettivamente applicabili e l’approccio multidisciplinare alla riabilitazione e al reinserimento sociale per i lavoratori gravemente infortunati.
I primi risultati dell’attività svolta. ll lavoro delle équipes ha consentito, nel 2021, di seguire circa cinquanta pazienti con disabilità da lavoro e di valutarne sessanta nell’ambito degli incontri per la mobilità su veicoli e patenti speciali. Quaranta, sempre lo scorso anno, i meeting di progetto estesi ai familiari dei pazienti e ottanta, infine, gli accessi di medici e tecnici del Centro protesi Inail al Montecatone.
Tubertini: “Previste anche iniziative di formazione mirata”. “La collaborazione, che prevede anche la progettazione e realizzazione di interventi formativi per il trattamento di pazienti con mielolesione, cerebrolesione acquisita e amputazioni, con l’obiettivo di accrescere le competenze specifiche – ha dichiarato Mario Tubertini, direttore generale del Mri – è intrinsecamente importante per noi sotto il profilo della ricerca e delle prospettive che la accompagnano”.
Soluri: “Attivata una tempestiva presa in carico dell’infortunato”. “La sinergia con il Montecatone Rehabilitation Institute – ha spiegato Giorgio Soluri, direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione dell’Inail – anche attraverso percorsi formativi dedicati, ci consente di attivare una tempestiva presa in carico del lavoratore infortunato. L’équipe tecnico-sanitaria del Centro – ha aggiunto – ha, infatti, la possibilità di agire tempestivamente, preparando la fase post-dimissione e, conclusa la fase acuta del ricovero in Unità spinale, attivando i servizi e le risorse che dovranno intervenire al momento del rientro a casa dell’assistito”.
Prospettive e progetti futuri. Oltre ai progetti sulla formazione dedicata a medici, terapisti, tecnici ortopedici e infermieri, i due partner stanno ragionando sulla possibilità di organizzare eventi condivisi dedicati allo sport, considerato fondamentale strumento di riabilitazione e integrazione sociale.