M5s in subbuglio dopo la batosta alle amministrative e Di Maio avvia il processo a Conte: “Ambiguo e autoreferenziale”
Parte da piazza del Parlamento il processo a Giuseppe Conte, dopo la batosta delle amministrative. “Ambiguo” e “autoreferenziale”, dopo la sconfitta nelle urne il presidente del M5s dovrebbe “assumersi le sue responsabilità”. Luigi Di Maio mette Conte sul banco degli imputati. Nel piazzale posteriore di Montecitorio l’ex capo politico del M5S convoca i giornalisti e parte all’attacco, senza mai nominare l’attuale leader del Movimento.
Per Di Maio i Cinquestelle “non sono mai andati così male”. Ecco perché: “Siamo andati male alle amministrative perché il nostro elettorato è disorientato, non è consapevole di quale sia la visione. Credo che il Movimento Cinquestelle dovrebbe fare un grande sforzo di democrazia interna, non veniamo da una storia che si è distinta per democrazia interna. Rispetto anche a un nuovo corso servirebbero anche più inclusività, dibattito interno, includere nel Movimento persone esterne, portarle in questa grande esperienza: ci sono tante persone che chiedono di essere coinvolte”.
Per il ministro degli Esteri “non si può dare sempre la colpa agli altri, non si può risalire all’elezione del presidente della Repubblica per dire che le elezioni amministrative sono andate così male. Credo che bisogna anche un po’ assumersi delle responsabilità rispetto a un’autoreferenzialità che andrebbe un po’ superata. Lo dico a voi- sottolinea- perché non esiste un posto dove poterlo dire oggi”.
Infine, l’ultimo capo d’accusa: “Non è nessun processo interno, però noi siamo una forza politica che ambisce a guardare al 2050 ma in realtà sta guardando a prima del 2018, che era un altro mondo. C’è una radicalizzazione in corso che sinceramente anche rispetto a un tema come la politica estera e le alleanze storiche vede in questo momento un’ambiguità su cui io non concordo”.