Tecnologie laser per monitorare affreschi in Umbria. Progetto “Save the Beauty” in soccorso anche di un capolavoro di Raffaello a Perugia
Monitorare gli affreschi del complesso monumentale di San Bevignate e la “Trinità e Santi” di Raffaello e Perugino nella Cappella di San Severo a Perugia con tecniche laser di scansione tridimensionale e fluorescenza, studiando anche la composizione dei colori e dei materiali utilizzati.
È quanto hanno realizzato i ricercatori ENEA del Centro Ricerche di Frascati nell’ambito della campagna di valorizzazione dei beni culturali “Save the Beauty”, ideata dalla giornalista Monica La Torre e finanziata dalla testata giornalistica Umbria24 e dalla Regione dell’Umbria con il supporto dell’assessorato alla Cultura del Comune di Perugia e della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia.
Nei due siti sono stati utilizzati due laser scanner prototipali: uno equipaggiato con tre fasci laser in grado di rilevare puntualmente informazioni di struttura e colore dell’opera d’arte, l’altro con laser ultravioletto per lo studio dei materiali costituenti la superficie ed il monitoraggio di attacchi biologici.
“Il lavoro eseguito ha permesso sia di studiare i materiali ed i colori di cui sono composti gli affreschi, sia di stabilire un anno zero rispetto al monitoraggio delle opere di cui ora conosciamo lo stato di salute attuale e che potremo osservare costantemente negli anni a venire”, spiega Massimiliano Guarneri ricercatore del Laboratorio ENEA di Diagnostiche e metrologia dell’ENEA e coordinatore del team che ha visto impegnati i colleghi Luisa Caneve, Valeria Spizzichino, Massimo Francucci, Massimiliano Ciaffi e Marco Pistilli.
I primi dati raccolti hanno portato alla realizzazione di due applicazioni per dispositivi mobili, realizzati dalla società Oniride, che supportano il visitatore nella lettura degli affreschi ed utilizzate anche sul totem interattivo a San Bevignate.
“Uno degli obiettivi prefissati era quello di rendere dinamica la visione degli affreschi, agevolando la visione del complesso, anche delle parti più alte, altrimenti impossibili da osservare”, conclude Guarneri.
“Il progetto acquista particolare importanza per il fatto che l’amministrazione comunale del capoluogo umbro sarà soggetto capofila della rete dei siti templari europei: in quest’ottica, l’intervento su San Bevignate acquisisce centralità e rilievo transnazionale”, ha sottolineato l’ideatrice del progetto “Save the Beauty”, Monica La Torre, in occasione della riapertura della Cappella di San Severo dopo il restauro. “Anche i contatti già avviati con la facoltà di Ingegneria dell’ateneo perugino per un confronto su indagini diverse già effettuate sul sito, viaggiano in tal senso ed aprono una stagione di ulteriori ricerche e approfondimenti. Il tutto, si spera destinato a contribuire in modo fondamentale alla salvaguardia del complesso monumentale, coerentemente con la natura no-profit alla base del progetto”, conclude La Torre.
Raffaello dipinse l’affresco della Cappella di San Severo negli anni 1505-08, lasciandolo però incompiuto. Dopo la morte dell’artista urbinate nel 1520, questa sua unica opera rimasta in città fu completata dal suo maestro Pietro Perugino, ormai anziano.