Dall’analisi del Crenos risulta particolarmente accentuato il processo di invecchiamento della popolazione in Sardegna: per ogni 100 giovani, vi sono oltre 231 residenti over 65
La Sardegna nel 2020 ha toccato il nuovo minimo storico nel numero dei nati (8.262), con il tasso di natalità che scende a 5,2 nati ogni mille abitanti (9,1 nell’Unione europea). A questo, si aggiunge un aumento della mortalità rispetto alla media del periodo 2015-2019 del 13% nel 2020 e del 12% nel 2022, spinto anche, ma non solo, dalla pandemia. Questa la fotografia della dinamica demografica nell’isola, nel 29esimo rapporto sull’economia della Sardegna del Crenos, il centro di ricerche delle Università di Cagliari e Sassari. Per completare il quadro, si legge nel report, uno sguardo ai movimenti migratori “ci restituisce un’immagine di scarsissima mobilità e di un flusso in entrata in Sardegna non capace di compensare quello in uscita, anch’esso scarso ma comunque maggiore”.
PER OGNI 100 GIOVANI, OLTRE 231 OVER 65
L’insieme di questi tratti “determinano una spirale di decrescita della popolazione che rappresenta un grave rischio dal punto di vista socioeconomico per la regione”. Risulta dall’analisi infatti particolarmente accentuato il processo di invecchiamento della popolazione– l’età media dei residenti sfiora i 48 anni- e “il mutamento del rapporto intergenerazionale conferma l’aumento del carico sociale ed economico sulla componente anagraficamente attiva della popolazione”. Tradotto, all’inizio del 2021 in Sardegna ogni 100 persone in età lavorativa vi sono quasi 57 individui a carico, molti dei quali nella fascia più anziana della popolazione. In Sardegna ogni 100 giovani sotto i 15 anni, vi sono oltre 231 residenti di 65 anni o più.