In “Favole bolognesi” Carolina Coronedi Berti ci permette di tuffarci in un mondo senza tempo, dove i personaggi affrontano il cambiamento con coraggio e determinazione
«Le novelle le ho scritte colla semplicità che le ho sentite raccontare da bocche volgari; in esse dunque è la lingua e lo spirito bolognese». Carolina Coronedi Berti ci permette di tuffarci in un mondo senza tempo, dove i personaggi, il più delle volte femminili, affrontano il cambiamento con coraggio e determinazione, riportandoci insegnamenti ancestrali che possiamo ancora condividere. La “fola” bolognese non ha una connotazione specifica di fiaba e nel gergo quotidiano la si identifica con la favola; nella sua struttura sono presenti spesso personaggi magici e il finale riporta sovente voci proverbiali o moniti. La traduzione in italiano delle novelle desidera essere un invito ad approcciarsi in modo facilitato al suo nobile lavoro.
«Il mio lavoro, nato tra le cure della famiglia […], venne fatto da me con quel fermo volere, di cui se ne dubita la donna esser capace». Ci troviamo davanti a una donna dell’alta borghesia bolognese di fine Ottocento che in tutta autonomia e riservatezza è riuscita a compiere un’enorme opera di ricerca sugli usi linguistici, sulle abitudini popolari e sui racconti della tradizione bolognese, con un metodo degno della migliore filologia e antropologia, consolidando così le tradizioni e lasciando questo tesoro a Bologna e alla Storia. Fu una delle prime donne, pioniere nello studio delle tradizioni bolognesi, a raccogliere ad ampio spettro le diverse abitudini popolari senza tralasciare la poesia, la musica, i canti, le zirudele, gli usi nuziali, gli usi e credenze funebri, le conoscenze botaniche, la medicina popolare, i giochi usati nel territorio ed esposti per gradazione di età.
Favole bolognesi
24.90€
Autore: Carolina Coronedi Berti
Traduzione: Ombretta Zanetti
Illustrazioni: Sara Vincenzi
ISBN: 979 1 259 56030 8
Pagine: 512